Quell’urlo muto ! di Maria Cristina Sabella

Recensione di Pasquale Solano

QUESTO è UNO DEI DONI Più PREZIOSI CHE CONSERVERO’ PER SEMPRE CON  AFFETTO E GRATITUDINE (vinse la sezione commenti solo 10 giorni dopo essere andato via)

Pasquale Solano‎  a Maria Cristina Sabella

1 tumblr_ohe2obU7vs1u4ekk7o1_500Maria Cristina Sabella copia

I toccanti quanto profondi versi di questa lirica, sfiorano con delicatezza le corde dell’anima, fino a suscitare commozione e nello stesso tempo indignazione e rabbia, per quanto è accaduto ultimamente a Genova, con il crollo del Ponte Morandi, triste vicenda che ha scosso le coscienze italiane- Analizzando la verseggiatura, notiamo subito che l’estensione poetica in ogni rigo, appare in una veste sinteticamente persuasiva nella forma e risulta umanamente convincente.

In questi casi purtroppo si cerca sempre un Capro espiatorio, pure per alleggerire il contesto delle responsabilità, mentre si cerca con ogni mezzo d’indagine di offrire una plausibile spiegazione dell’accaduto-

La Poetessa Maria Cristina Sabella, offre una sua versione rivestita di un Look Poetico, dove il phatos fa capolino, risultando un’ impatto inevitabile- Il suo preludio poetico allude ad una verseggiatura, dove sfoggia con passo di eleganza, un accennato romanticismo, che in parte va a tutelare il pessimismo di una realtà fin troppo evidente, in cui appare l’innocenza dei bambini rivestiti dei loro sogni, nei quali le anime volano in cielo, come quei palloncini a cui allude l’Autrice-

Inizialmente la nostra Poetessa cita alcuni elementi naturali, che fanno parte della scenografia poetica, come le lacrime, l’acqua, il ponte, il torrente, per farli confluire in un estuario di soli ricordi- Naturalmente come in una cronaca, viene fatto un riferimento locale della zona, cioè Le due Riviere di Levante e Ponente, care soprattutto al Poeti Liguri, Eugenio Montale, Edmondo De Amicis, Francesco Pastonchi ed Angelo Silvio Novaro, tanto per citarne alcuni. L’esposizione poetica –letteraria successivamente prosegue evidenziando la paesaggistica ligure con le sue grandi ricchezze naturali , come gli uliveti e il caratteristico profumo di salsedine, che invade la costa e i primi paesi dell’entroterra , tra cui appunto quella del Capoluogo di Regione sopra citato. Particolarmente toccante il sipario poetico finale, dove una vita si spegne, con quell’urlo muto ma anche disumano, che in realtà non e’ altro che un monito di dolore, un richiamo affinché questi avvenimenti non possano accadere mai più. Quell’urlo muto, echeggerà nell’immensità per sempre, per scuotere le coscienze e le responsabilità e noi lettori ci stringiamo uniti al dolore, che ha colpito non solo Genova, ma tutta la Nazione- La lirica merita di essere letta e considerata: Pasquale Solano-

Quell’urlo muto !✿.¸.•´ ¸.•´.-✿
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Si asciugano
le lacrime,
come l’acqua
sotto il ponte,
il vento urla,
tra l’acciaio
addormentato,
in un giorno
disincantato,
l’inganno
è in agguato,
sul torrente
si è riversato,
con i sogni
dei bambini,
e i palloncini
bianchi in cielo
e …
volano i ricordi
di sorrisi e canti,
in un selfie
sulla strada,
che da ponente
va a levante,
incorniciato
da ulivi,
dal profumo
di salsedine di mare,
muore il dolore,
su quell’asfalto
sgretolato,
nessuno ode
il suo cuore,
si è spento
in …
quell’urlo muto !
(@Sabella Maria Cristina 14 Ottobre 2018)
diritti riservati-ded. Alle vittime del ponte MORANDI
POESIA PRESENTE IN GARA AL Concorso di Poesie Parnaso Angelo la Vecchia