Questa pare una novella, e penso che sia vera, o se non lo fosse io ci credo e lascio a voi bambini pensare come vi pare, ma almeno lasciatemi raccontare come me l’hanno fatta sapere e …..
In un museo di una famosa città straniera, tra quadri di grandi artisti e maestri di pittura, tra statue immobili e di marmo bianco, viveva, in assoluta segretezza, una famiglia di piccoli topolini, padre madre e due birbanti figlioli che davano da fare ai poveri genitori, perchè nonostante le raccomandazioni e il far presente dei pericoli che correvano, questi piccoli discoli non ne volevano sapere e si intrufolavano spesso tra le persone, che dalla mattina fino a sera, visitavano il museo.
” Non potete farvi vedere altrimenti per noi è finita” si raccomandava il padre, ” Non dovete attraversare la sala dei pittori, quando c’è tutta quella gente, che poi loro si spaventano e noi vengono a scovarci e buttarci fuori” invocava la madre, ma i due pareva che non ascoltassero.
Michelangelo, il topolino maggiore, non vedeva l’ora che si accendessero le luci per poter ammirare estasiato l’effetto di splendore che il marmo lucido espandeva nel chiarore, amava scrutare i lineamenti morbidi delle creature raffigurate, se erano dee o vestali, mentre si meravigliava dei forti e duri accenni di forza e vigore se erano imperatori o condottieri quelli rappresentati, insomma amava la scultura e si beava nel girare tutto il giorno ad ammirarla, noncurante dei visitatori e dei noiosi guardiani.
Leonardo, il fratello più piccolo, era estasiato dalle pitture, dai colori, dalle sfumature che essi possono ottenere nel mescolarsi, amava quei dipinti di paesaggi enormi e meravigliosi, luoghi mai visti e sconosciuti ma di sicuro per lui fantastici, rimaneva a bocca aperta anche per ore nel guardare la pittura di un volto o di un corpo o comunque di una perfetta somiglianza con le noiose persone che venivano a disturbare visitando il museo.
Fortunatamente nessuno aveva mai notato il loro passeggiare tra le stanze, in effetti, qualche raccomandazione era entrata loro in testa, sapevano perciò districarsi tra le gambe degli astanti e tra la folla molto furbescamente, sapevano nascondersi con assoluta semplicità e rimanere così ad ammirare quello che desideravano di più.
E di notte?
Di notte quando babbo e mamma dormivano tranquilli, quando il museo era chiuso e soltanto poche luci rimanevano accese, loro uscivano completamente allo scoperto, e allora si, che godevano delle loro arti!
Leonardo non poteva che emulare quei pittori e si era procurato dei piccoli tubetti di colore nel ripostiglio dei guardiani, che poi non si sa perchè i guardiani avessero quei colori, e pestandoli con forza ne faceva uscire un getto colorato che andava spesso a imbrattare qualche zoccolo di parete, facendo però la sua felicità.
Michelangelo invece era riuscito a trovare un piccolo martello, anche quello nel ripostiglio, ma un martello poteva servire ai custodi ed era quasi giustificato che vi si trovasse, lo aveva posato per lungo sopra un piccolo sasso in modo che questi facesse da leva a quell’improvvisata altalena. Lui allora saltava sul bordo finale del manico del martello, che rimaneva pù sollevato, visto il peso della testa di ferro, portando così la cima in alto e poi scendeva di scatto, facendo si che la testa del martello ricadesse violentemente su un piccolo pezzetto di marmo, che , chissà come, aveva trovato vicino a una vecchia statua, in questo modo si credeva di scolpire e di essere, anche lui, un grande artista.
Ma una notte, un poco lo squittire felice di Leonardo che aveva di nuovo schizzato colore, un poco per il rumore del martello sul pezzetto di marmo, un custode infastidito da questi strani rumori entrò improvvisamente e di soppiatto, nella stanza, facendosi luce con una torcia e …..vide quei due topolini intenti nelle loro doti artistiche.
Grida e urla si levarono e rimbombarono nella grande sala, i due impauriti, quasi non sapevano cosa fare, poi presi dal coraggio si defilarono in un attimo, i genitori sentendo tutto questo baccano si svegliarono e capirono subito che c’era qualche cosa che riguardava i loro figli…..e purtroppo avevano ragione.
Furono catturati, e il guardiano che li aveva scoperti li mise in una gabbia e con essa, si presentò al direttore del museo per farne rapporto.
” Signor direttore, questi sono i due topolini che ho catturato”
” E dove li hai trovati?”
Il guardiano raccontò allora tutto quello che aveva visto, i tubetti di tinta che Leonardo, lui non sapeva certo il nome, schizzava sui muri e raccontò pure di Michelangelo, e anche questo lo sappiamo solo noi, di come si dava da fare con il martello.
Il direttore fece una clamorosa risata, guardò un attimo quei due poverini che tremavano dentro la gabbia, dette un’altra occhiata al guardiano e poi…
“Liberi subito quei due poveri animaletti che non hanno niente da rodere in questo museo, e poi quest’altra volta sia meno fantasioso nel raccontarmi le cose…..da come me le diceva pareva che nominasse due grandi artisti….Michelangelo e Leonardo! Ahahaha”
I due topolini liberati raggiunsero i loro genitori, ma non furono poi tanto sgridati, papà e mamma capivano che i bambini vanno lasciati fare quello che desiderano davvero fare……e comunque da quel giorno, Leonardo e Michelangelo, non si videro più camminare nel museo…o almeno non si sono più fatti scoprire.

Roberto Busembai (errebi)

Immagine (errebi)