L’ho provato ancora quel calore,
quel trapassar di affetti
attraverso le mani,
quella sensazione di sicurezza
che emanava quando mia madre
mi stringeva forte e piano contemporaneamente,
e io bambino che credevo in lei,
godevo del calore che emanava,
e quanta felicità mi donava.
L’ho provato ancora quel calore,
quando io ho stretto la vostra
piccola mano salda,
quando da padre vi dovevo
dar insegnamento e sostentamento forte,
quando voi figli da me speravate tanto,
e vi stringevo piano e forte contemporaneamente,
perchè non volevo farvi male,
e al tempo rassicurare.
L’ho provato ancora quel calore
quando tu mi hai stretto per darmi un aiuto,
figlio che ora sei qui accanto,
lo sento ancora quel tepore dolce
che passa tra le dita e arriva al cuore,
e mi stringi forte e piano contemporaneamente,
per farmi sentire che sei forte
e posso in te trovare appoggio,
ma piano perchè vecchio e potrei sentir
dolore in niente.
Vorrei provarlo in eterno quel calore,
e mai provarlo quando dovrò andare,
come ho invece sentito per ultimo di mio padre,
e lo stringevo piano e forte contemporaneamente,
piano perchè non destassi in lui la certezza
della sorte,
forte perchè il pianto dovevo celare per
dare a lui la forza di lasciare.
Vorrei non provarlo io quel calore,
ne piano ne forte e non contemporaneamente.

Roberto Busembai (errebi)

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