Anni di latitanza
mi portano a sentirmi straniera
in quest’area che mi fu vita
fino agli anni dell’adolescenza.
Voci mi risuonano negli angoli delle strade
a fare ordine negli emozionati pensieri.
Ti osservo attentamente
per riprendere confidenza
con te amata mia città
mentre i palpiti del cuore
mi avviano per le strade assolate
a riflettere su quei giorni lucenti
intessuti dai ricami dei palazzi antichi
e dai rami degli alberi,
danzatrici in movimento riflesse sui muri.
Strade in rettilineo si perdono in lontananza
ed ognuna accende antica memoria.
Nel percorso mi saluta la voce del vento,
soggetto conosciuto da sempre
riportandomi alla mia infanzia
vissuta in filamenti d’azzurro
e sotto le magia di albereti di luce.
Osservo l’antica cattedrale e la sua torre:
miele ambrato nel riflesso del meriggio assolato
che batte ogni mezzodì ore di storia secolare
ad esaltare la gloria e l’orgoglio
dell’eroico cammino di antiche genti
in questa terra fascinosa ed ancestrale.
@Grazia Denaro@
Un piacevole ritorno all’urbe natia, che seppur nei suoi inevitabili mutamenti, nel tempo, suscita nel profondo intense emozioni.
Versi apprezzati
Grazie mille dell’approfondito commento poetessa. Vivi una splendida giornata!