20191209_161908 (1)

9/12/2019  Incontri sotto l’ argine del Po.
Il grosso “castorino”myocastor coypus soffiava come un gatto se mi avvicinavo lasciando intravedere i suoi due grossi incisivi arancioni… Si godeva nel suo semi-letargo un raggio di sole dicembrino.A differenza del castoro che possiede una coda piatta, la sua è cilindrica e a disegni squamosi e a causa di  ciò, spesso viene scambiato per un grosso topo! Dall’argine lo avevo scambiato per un grosso gatto che artigliava una serpe!

Originario del Sud-America e introdotto in italia per la produzione di pellicce,  il primo allevamento fu attivato in provincia di Alessandria  nel 1921.  

Dagli anni 70,  in seguito al crollo del mercato delle pellicce,  numerosi castorini furono liberati e lasciati liberi di riprodursi.
A causa di ciò,  il myocastor coypus è  presente in Italia,  sia nella pianura padana che in altre regioni, lungo il corso dei fiumi.  Essendo erbivoro, si nutre esclusivamente di radici e piante acquatiche. Non è aggressivo e nemmeno pauroso. Sotto i lunghi peli scuri e rigidi di cela lo strato morbissimo che rese pregiata la sua pelliccia!

Con la legge venatoria 157/92 il castorino selvatico non è ritenuto cacciabile.
Attualmente, la FAO considera l’allevamento del myocastor coypus un rimedio utile a sconfiggere la fame nei paesi poveri e in Germania e Francia la sua carne viene commercializzata. La carne del castorino, sembra  abbia un sapore deciso che ricorda  coniglio e lepre.

 https://youtu.be/LdaAzDpiqdA