FABRIZIO  DE  ANDRE‘  GEORDIE  1966, Ballata scozzese del sec. XVII, recensione di Elvio Bombonato

Fabrizio

Mentre attraversavo London Bridge
un giorno senza sole
vidi una donna pianger d’amore,
piangeva per il suo Geordie.                                                                                                                          

Impiccheranno Geordie con una corda d’oro,
è un privilegio raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.

Sellate il suo cavallo dalla bianca criniera
sellatele il suo pony
cavalcherà fino a Londra stasera
ad implorare per Geordie

Geordie non rubò mai neppure per me
un frutto o un fiore raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.

Salvate le sue labbra, salvate il suo sorriso,
non ha vent’anni ancora
cadrà l’inverno anche sopra il suo viso,
potrete impiccarlo allora.

Né il cuore degli inglesi né lo scettro del re
Geordie potran salvare,
anche se piangeran con te
la legge non può cambiare.


Così lo impiccheranno con una corda d’oro,
è un privilegio raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.

https://www.youtube.com/watch?v=f4841jZx7Gc

La ballata narrativa si presta all’esercizio sulle inferenze: ciò che non viene detto, eppure c’è. Il testo non contiene le zone di passaggio né altre informazioni per ricostruire la vicenda, che tuttavia si possono facilmente dedurre.   Chi è la donna? la fidanzata, la moglie, la sorella, un’amica di Geordie.

Infatti partirà col suo pony (è benestante) per presentarsi all’udienza. Ha un luogo in cui lavarsi e indossare l’abito. Geordie ha rubato (e venduto: chi li ha comprati? un debito di gioco?) i cervi per una bravata, è nobile (verrà impiccato con una corda d’oro; è giudicato dal re, non dal baronetto del luogo). 

Lo ha fatto più volte; alla sesta lo hanno preso. La supplica della donna è debole: afferma che Geordie non ha mai rubato.  Non è vero che la legge (il Black Act del 1723 stabilì la pena di morte per la caccia di frodo nei parchi del re) non può cambiare: il sovrano può concedere la grazia. Dato che Geordie è giovane, ricco e nobile, la sua vicenda ha infiammato l’opinione pubblica.

La ricostruzione della fabula è questa:  1.Geordie e lei si amano –  2. Geordie ruba i sei cervi  – 3. Geordie, arrestato, è portato a Londra – 4. Processato (l’Habeas Corpus) e condannato all’impiccagione  – 5.Lei al borgo lo viene a sapere – 6.Parte per Londra e chiede l’udienza  – 7. Sul London Bridge incontra il narratore  si sfoga  – 8.Torna al borgo e si prepara per l’udienza –  9.Nella sala del trono si inginocchi e implora – 10.Diniego del re –  11.Chiede il rinvio, invocando la giovinezza e la bellezza di Geordie – 12.I londinesi si commuovono –  13.Lei è disperata – 14.Geordie viene impiccato con la corda d’oro sulla pubblica piazza.                                                                                                                                     

Nella ballata è importante il ritornello (o ripresa) che la scandisce: tre volte due versi.  Il testo consta di 7 quartine di endecasillabi e settenari, con numerose rime e assonanze (sole/amore; oro/raro/denaro; criniera/stasera; me/re; sorriso/viso; ancora/allora; salvare/cambiare).                                                                                                                            

La musica assomiglia a quella di Robert Dowland (1586/1641), e si basa sull’antitesi tra il ritmo dolce  morbido (anche delle parole) e la crudeltà ineluttabile della vicenda. Alla voce calda e duttile di Fabrizio si affianca quella della figlia.  Anche Cristiano suona.

Schermata 2019-08-29 a 09.04.37