E veniamo a gli auguri, che sono certo di preambolo in queste festività, auguri che si rilasciano a tutti coloro che conosciamo e che rientrano solitamente nelle nostre simpatie e amicizie, ai nostri parenti , almeno quelli che ci sono più vicini e che non vediamo soltanto per queste manifestazioni, a i nostri cari se ancora abbiamo la fortuna di averli vicini e comunque il ricordo rimane sempre acceso come se fossero presenti, ai nostri figli chiaramente se non altro sono loro stessi che ce li richiedono, spesso non in parole ma in fatti, ai nostri mariti o mogli o compagni/e o comunque a quelli che hanno il posto riservato nel nostro cuore, e poi augurio sul sociale, a quegli amici che non conosci la voce, la fisicità, ma che comunque ti hanno allietato le giornate, ti seguono e ti apprezzano per le tue poesie, le tue foto, le tue maestrie con la cucina, i lavoretti di lana, per il tua indole nascosta nel canto o nella recitazione, nel saper lavorare di pennello o matita, insomma a tutti quelli che un computer conosce, nell’internazionale linguismo inglese, followers
Ma io quest’anno vorrei anche dare un augurio particolare a tutti quelli che mi sono invidiosi, perchè il mio pensiero va oltre il loro agire e penso a quanto, poverini, avranno da soffrire quando non avranno più niente da invidiare tanto sono nella disgrazia e nel dolore, perchè a tutti è garantito (poco o tanto), lo star male, un augurio a chi mi vuole male e mi odia perchè penso a quando io non ci sarò più, l’immane dolore che proveranno non avendomi da odiare, una persona in meno che poteva farli godere, un augurio a quelli che disprezzano e insultano la vecchiaia in particolare, perchè penso a come avranno da soffrire e patire quando a loro volta saranno vecchi e magari anche in condizioni molto precarie.
Un augurio a coloro che credono e vivono nell’escludere, nell’emarginare, nell’offendere, nel bistrattare, perchè penso a quanta discriminazione dovranno provare quando vecchi e decrepiti, magari quasi infermi e bisognosi degli altri, si troveranno a dover lottare con la società che hanno tanto lodato e creato, quella che se ne frega dell’altrui impossibilitato, malato, anziano e “colorato” ( per usare un loro termine).
In questa lista non vorrei tralasciare nessuno nemmeno coloro che violentano e uccidono le donne, perchè immagino un domani quando si troveranno vecchi e quell’ “affare” non gli servirà altro che per orinare, che le loro forze fisiche saranno svanite, che la loro forza materiale, il loro dominio si riverserà magari nella continua richiesta di un “pappagallo” perchè l’incontinenza avanza, e magari nessuno che li sta ad ascoltare e si troveranno le parti basse bagnate e zuppe e maleodoranti.
Bene AUGURI A TUTTI QUANTI.

Roberto Busembai (errebi)

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