Non si deve esser soli, né a Natale, né mai.

Quando ci si guarda troppo attorno, per dovere prima, per abitudine poi, per enne ed uno mila ragioni, si corre un rischio inevitabile: quello di non scorgere neppure la sola persona che, fra tutte le altre, sta osservando esclusivamente noi.

Magari è da una intera vita che si è troppo concentrati, sta di fatto che si prova fortissima la necessità di scappare. Quasi un impulso incontrollabile, inspiegabile anche per noi stessi.

Allora, solitamente, chi vorrebbe fuggire da tutti, ha la grande necessità di essere fermato da qualcuno. Non esiste una sola persona al mondo cui non faccia piacere essere amata, ma amata davvero. Esattamente come non c’è alcun essere umano del tutto privo di progettualità.

In seguito, a confondere le cose, ci sono i vari stati d’animo, la mancanza di serenità costante, la noia d’un quotidiano che non scorre mai come ci farebbe comodo e neppure ci interpella, ma travolge tutti e tutto.

Una piena dilagante, un’esondazione vera e propria, una fiumana incontenibile. Ci vuole tanta buona volontà perché passi un’intera invernata e, con essa, termini la pioggia che gonfia il fiume.
C’è bisogno che si puliscano gli argini, lungo tutto l’intero tratto, dalla sorgente alla foce, è necessario rimuovere ognuno dei rovi frapposti fra il greto e il letto dove scorre.

Bisogna sovvertire tutte le idee negative e le pregiudiziali proiettate ingiustamente sulla gente. Si devono evitare accuratamente anche tutte le illusioni, tutte. Bisogna decomprimere e, dopo, accogliere, tanto sé come gli altri, è il solo segreto per gabbare la solitudine beffarda.

Già, quella solitudine che ci ha posseduti per tutto il tempo, per anni ed anni, fin’ora: troviamolo un modo – quale che sia – per scrollarcela di dosso, o non avremo più scampo.
Molti di noi devono imparare ad usarla per starsene comodamente a riposo, ma non per lasciarsi isolare.

Dovremmo pensare che è ancora possibile incominciare ad essere felici senza doversi auto condannare a stare dentro una gabbia. Infondo, quella persona che stava guardando solamente noi, ha dimostrato che amore è libertà: ci ha sempre lasciati stare e non ha mai preteso nulla. Mai. Magari meritiamo un sorriso liberatorio, tutti insieme, per celebrare al meglio il nostro esistere, da adesso in avanti… un Natale sereno e uno strepitoso 2020!

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Auguri @lementelettriche by Paola Cingolani