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IL PROFUMO DELLE VIOLE, di Mirella Ester Pennone Masi

 

IL PROFUMO DELLE VIOLE

Tu dimmi che verrai, sei così lontano!

Osservo ancora i moti del cielo,

m’avvolgeranno le ombre della notte

la luna illuminerà la verde valle;

segui le mie tracce,

mi troverai oltre la siepe

avrò il profumo delle viole,

sentirai una vampa di fuoco.

 

Tu mi vedrai piangere stillanti calde rugiade,

sarò la fonte zampillante

che si confonderà con il fiume

e con l’onda frangente sullo scoglio

poi tutto sarà oceano.

 

Sentirai il mio nuovo sospiro

tu pettinerai i miei lunghi capelli d’oro,

avrai i baci di una donna

che mai promette eterno amore:

sono il tragico fiore che sboccia malizioso

che non adora i tormenti,

solo il sorriso.

 

Ho deciso di vivere in solitudine

ma, mai sono ombra che nega il cielo

né quel dono supremo di passione,

il gesto che ci allaccia angelico

con un incrocio d’ali.

 

Destinata come un giglio sperduto

sboccerò tra le dune di sabbia

sotto il cielo di un notturno,

mentre la luce delle meteore affondando

nello sciacquio della marea:

“Adesso su, dimmi che mi ami davvero!”

 

ester@mirella MP (15/09/2014)

 

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