La stanza vuota,
fredda di sole,
calda del colore
ancora dentro il cuore,
e vago nei suoi muri,
tracce di te,
sulle crepe ,
parete da levare,
toglie la vista,
toglie il fiato e la vita.
Navigo nel cielo
aperto,
tra pavimenti
e finestre
aperte al sole,
che non vuol
più entrare,
e fredda rimane
la camera sfatta,
lenzuola cadute
chissà dove,
abitano polveri
e sospiri
nei soffitti chiari.
E giro intorno
straniera di una casa,
appartamento aperto
all’aria nuova,
ma chiuso del vecchio,
e sopra le mattonelle
scivola ancora
la saliva
delle tue corse
per raggiunger
il sogno,
e volto lo sguardo
e volo
verso il ricordo,
ma una nuvola
entra birichina
e porta aria vicina,
richiamo dalle scale,
voce nuova che sale,
e volteggio
e spalanco la finestra,
entra sole ancora
e si degna,
come scalda il cuore,
il raggio
del nuovo giorno,
e corro.
Roberto Busembai (errebi)

Immagine: Berndnaut Smilde, Nuvola in una stanza