Prima alessandria

Prima le discussioni, le prove tecniche di dialogo, le piccole aperture. Poi la mobilità sostenibile arriverà in Consiglio. Quanto cambierà per Alessandria?

Author: Enrico Sozzetti

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Alessandria: Qualcosa viene approvato. Altro viene, scontatamente, respinto. Un paio di punti trovano infine una inattesa convergenza politica fra maggioranza e opposizione. Così tra toni pacati e qualche piccola e contenuta fiammata verbale, Alessandria archivia la Commissione consiliare Commissione consiliare Sviluppo del territorio convocata per esaminare gli ultimi emendamenti, prima del passaggio in Consiglio comunale. Solo quando avverrà l’approvazione, il capoluogo potrà allora dire di avere il nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (Pums) e il Piano Generale del Traffico Urbano (Pgtu).

Durante i lavori non sono mancate piccole sorprese, anche se l’inizio della Commissione sembrava improntato al tipico copione della maggioranza decisionista che non ascolta nessuno. L’esame degli emendamenti al Pums-Pgtu comincia con quello della Lega Nord (un allungamento dei tempi dell’applicazione delle modifiche delle fasce orarie di chiusura al traffico delle vie del centro e la riapertura al traffico di via Dossena) subito approvato, poi quello del Movimento 5 Stelle sull’allargamento delle ‘zone 30’, inserendo via De Gasperi e via Pietro Micca e la zona delimitata da viale Brigate Ravenna e via Maggioli. Parere favorevole unanime. Dal gruppo pentastellato sono arrivate proposte suddivide fra breve e lungo periodo: allargare le zone 30, istituire una area pedonale urbana (apu) per tenere le auto fuori dalla Cittadella, anticipare la chiusura di via Milano e di piazzetta Santo Stefano, una zona traffico limitato (ztl) di ampio respiro, un rafforzamento del trasporto pubblico locale, la creazione di una metropolitana leggera (tram) fra il quartiere Cristo e l’ospedale civile, l’utilizzo urbano della rete ferroviaria esistente. Quasi tutte, tranne la prima, respinte e una ritirata: l’apu in Cittadella. La fortezza è un bene demaniale non soggetto alle regole del codice della strada, però l’amministrazione si impegna alla chiusura dei cancelli alle auto non autorizzate. Come? Non lo dice, però Michelangelo Serra, capogruppo dei 5 Stelle, nel ritirare l’emendamento annuncia la presentazione di una mozione per installare un pilomat all’ingresso della Cittadella. Una soluzione definita “possibile”.

Infine, la realizzazione (anche usando bandi europei per il finanziamento) di una velostazione, struttura destinata al parcheggio delle biciclette e dotata di alcuni servizi, sia gratuiti che a pagamento. La proposta ottiene il parere favorevole dai tecnici, la politica (con il vicesindaco, Davide Buzzi Langhi) prima tenta di resistere dicendo che, di fatto, un servizio simile è già previsto dal piano e poi critica, pacatamente, il riferimento all’esempio di Bologna citato nel testo. Allora Serra propone un subemendamento per togliere la citazione e il tutto passa. «Ricordiamo – sono le parole di Serra – che il Piano urbano della mobilità sostenibile non è un piano esecutivo, ma serve soprattutto per partecipare a bandi europei che potrebbero finanziare una buona parte degli interventi. Per questo pensiamo che debba essere coraggioso, guardare alla Alessandria del 2030 e che debba integrare interventi che potrebbero essere finanziati tramite bando europeo».

Schermaglie più vivaci fra Buzzi Langhi e Giorgio Abonante, durante l’illustrazione degli emendamenti dei consiglieri del Gruppo Pd – Lista Rossa. Diversi non sono accolti, su altri si registra l’apertura «concettuale» della giunta come sulla proposta di un’area pedonale urbana e una ztl in piazza Vittorio Veneto e via Marsala, un altro ancora passa (la trasformazione in apu di un tratto di vi Pochettini tra le due direzioni di marcia di viale Michel). Poi c’è l’emendamento numero 10. Dove si propone di ridefinire il trasporto pubblico «sulla base della dimensione provinciale con una visione di conurbazione, in sinergia con Valenza e Tortona, e con il riconoscimento, da perseguire, della Regione Piemonte». L’approvazione avviene all’insegna della volontà, ora da tradurre nei fatti, di dare una risposta organica, e che supera i confini municipali, ai collegamenti con i centri vicini, come Valenza e Tortona, dove passerà la linea del terzo valico e che è la tratta strategica anche per i collegamenti verso Milano.

Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (Pums) e il Piano Generale del Traffico Urbano (Pgtu) sono strumenti di attuazione nel breve termine e di programmazione nell’arco almeno decennale. Ora la discussione finale avverrà in Consiglio comunale, mentre restano, fra gli emendamenti non accolti, alcune suggestioni che riprendono, in realtà, idee anche del centrosinistra però mai realizzate, e progettualità che potrebbero intercettare le risorse europee. In alcuni casi, come la metropolitana leggera o l’utilizzo urbano della rete ferroviaria (guardando in particolare all’asse verso Spinetta), il parere tecnico negativo è stato motivato da «costi di gestione che raddoppierebbero» e dal «ridotto numero di passeggeri che usano oggi i mezzi pubblici». Ma è anche vero che la domanda è bassa perché l’offerta è altrettanto bassa.