Nella morsa del tempo, di Pier Carlo Lava
L’orologio della vita ad una certa età corre più veloce?
Alessandria: La domanda alla quale mi piacerebbe leggere le vostre risposte (che se vorrete potete scrivere nei commenti sotto il post) è la seguente: è successo anche a voi ad un certo punto della vostra vita di avere avuto l’impressione che i tempo passasse più velocemente rispetto al passato e se si a che età?…
Per quanto mi riguarda sarà che ho già una certa età oppure no, sto ancora cercando di scoprirlo, resta il fatto che man mano che passano gli anni, ho l’impressione che il tempo e quindi i giorni, le settimane i mesi e gli anni, passino sempre più veloci.
E’ come se il tempo continuasse costantemente ad aumentare la velocità, in una corsa frenetica senza soste verso quella che per tutti è la meta finale.
Ogni giorno pianifico obiettivi che devo assolutamente realizzare e almeno sinora normalmente ci riesco, anche se poi quando mi fermo un attimo a riflettere mi rendo conto che con il passare degli anni, il dispendio di energie per mantenere questo ritmo è sempre più impegnativo.
Mi pare di essere finito, ormai da troppo tempo, in un ingranaggio dal quale sia impossibile uscire, perciò mi chiedo come devo fare per rallentare il tempo e far si che almeno a livello di sensazione, le giornate, le settimane, i mesi e gli anni passino più lentamente?.
Sembrerebbe una domanda senza risposta ma forse una soluzione esiste, basterebbe limitare gli obiettivi da realizzare, ridurre gli impegni giornalieri e quindi il ritmo frenetico che ci toglie persino il tempo per pensare a noi stessi.
Forse in questo modo avremmo l’impressione che il tempo rallenti, che i giorni, i mesi e gli anni passino meno rapidamente e avremmo più tempo da dedicare a noi stessi ai nostri cari e agli amici.
La soluzione all’apparenza sembrerebbe semplice: basterebbe fare una scelta precisa quella di uscire dall’ingranaggio che ci stringe come una morsa ma quando ci sei dentro sino al collo da molti anni, come nel mio caso, anche se non penso di essere il solo, mi rendo conto che uscirne è un illusione e come tale impossibile da realizzare.
La conclusione? avanti così sino a quando sarà possibile… poi inevitabilmente passeremo la mano a qualcun altro.
Quello che lei dice è vero, purtroppo nel mio caso sfiorando i 60 anni, è come se fossi in discesa,il tempo vola, “fugit”. A volte mi piacerebbe fare cose….. magari un po’ estreme, con la mia bicicletta o la mia vespa, che normalmente si fanno da giovani, ma…. che se non faccio ora, quando le faccio? Oppure viaggiare, visitare luoghi che quando sarò troppo vecchio non avrò più la forza di riuscire a raggiungere. Tutte cose belle, che mi piacerebbe fare. Però c’è una cosa che mi da soddisfazione e che riesco a fare limitatamente per ora, per questioni di lavoro, ma che mi piacerebbe fare molto di più quando andrò in pensione : il volontario. Faccio già parte di una Comunità che fa della sua ragione di esistere l’aiuto alle persone bisognose, agli anziani e ai malati. Lì, mi creda non è retorica, ma veramente, veramente ricevi più di quanto dai. Poi gli amici :una partita in Tv, con la birretta, una partita a pinnacola, una cena condivisa. Sono piccole cose, insignificanti, un saluto, un sorriso, un grazie, che però aiutano a vivere. Almeno con me ci riescono. Non pensare solo a se stessi, ma condividere con gli altri. Utopia : no, basta volerlo. Saluti
Da quando sono in pensione mi stupisco dello scorrere veloce del mio tempo. Come riuscivo a fare tutto quando lavoravo? Ora mi alzo alle otto porto fuori il cane, e mi ritrovo a mezzogiorno in un batter d’occhio. La cosa positiva è che non mi annoio mai. Vivere è meraviglioso.