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Ampie schiarite 15. Premiate opere socio/culturali, alternativa ai rimpatri, capire il nostro tempo

Carlo Baviera

Il bene da scoprire e diffondere. Buone notizie che aprano alla speranza e alla fiducia

https://appuntialessandrini.wordpress.com/2020/02/05/ampie-schiarite-15-premiate-opere-socio-culturali-alternativa-ai-rimpatri-capire-il-nostro-tempo/

Alessandria: Opere di bene premiate – il sito c3dem del 27.10 informava che, tra le realtà che avrebbero riceveranno a Pistoia il premio internazionale Giorgio La Pira per il 2019, promosso dal Centro Studi Donati, c’era l’Associazione Progetto Accoglienza di Borgo San Lorenzo: nata 27 anni fa nel Mugello per dare una risposta organizzata al fine di favorire l’integrazione, sociale e lavorativa, dei migranti. L’associazione si chiama “Progetto” perché si ricerca sempre e vi è uno sperimentare continuo per costruire una convivenza di pace, per vivere da uomini tra uomini. Fin dai primissimi anni novanta, Progetto Accoglienza gestisce molteplici attività e strutture, ed opera in rete con la cittadinanza, le scuole, il terzo settore; ed ha aperto, fin dalla sua costituzione, un Centro d’ascolto, di incontro e di distribuzione. Nel Centro si tengono anche momenti di formazione e di incontro, distribuzione di pacchi alimentari, vestiti, articoli per l’infanzia, scarpe e quant’altro venga donato e individuato come necessario per le persone indigenti. Dal 2019 è partito il progetto Zona Franca: uno sportello sociale e legale per una serie di servizi aperti a tutti coloro che sono a rischio emarginazione sociale (ad esempio supporto alla gestione dell’emergenza abitativa e strutture dedicate all’accoglienza). Il cuore dell’Associazione è, però, il Villaggio La Brocchi (a qualche curva scendendo da Barbiana, dove si è sviluppata la scuola di Don Lorenzo Milani ). L’idea significativa è stata di far rivivere un luogo, chiesa settecentesca compresa, che versava in pessime condizioni all’inizio degli anni novanta, per dare risposte nuove al fenomeno dell’immigrazione, nella direzione di un percorso di cittadinanza e di integrazione con all’interno del Villaggio, gestito in rete anche con altre realtà, una biblioteca, un centro di documentazione interculturale e di educazione alla pace, che periodicamente svolge iniziative di insegnamento della lingua italiana, di formazione e sensibilizzazione, soprattutto rivolte ai giovani e alle scuole, in particolare con l’effettuazione di laboratori di educazione alla cittadinanza. L’associazione ha contribuito anche alla nascita di un coro multietnico, chiamato “Con-Fusion” che è diventato esempio di interazione attiva. Si dà vita a  proiezione di film, concerti, summer school, e non ultimo  è presente un ristorante il quale propone un ampio menù che varia dal cibo toscano a quello etnico, alla pizza. Premio meritato. Esempio da imitare.

Alternativa ai rimpatri – Il sociologo Maurizio Ambrosini in uno dei suoi scritti intorno al fenomeno migratorio, scrive (come riportato da Avvenire): i due decreti sicurezza varati nei mesi scorsi hanno l’effetto di trasformare delle persone che stavano seguendo percorsi d’integrazione in emarginati senza dimora e senza risorse, ma comunque circolanti sul territorio. Ora da Milano arriva una novità che accende una luce di speranza per una parte di loro. Una sentenza della Corte d’Appello ha salvato dal baratro Samba, giovane senegalese a cui era stato negato lo status di rifugiato, ma che nel frattempo aveva intrapreso un percorso positivo, imparato l’italiano, conseguito la licenza media. Grazie al progetto europeo LabourInt, promosso in Italia dall’Anolf-Cisl di Milano, Samba ha frequentato un corso di formazione e poi praticato un tirocinio professionalizzante, ottenendo alla fine un contratto di lavoro per tre anni in un fast-food. La Corte d’Appello milanese ha ritenuto che negare a Samba la possibilità di rimanere legalmente in Italia ed eventualmente rimandarlo in Senegal avrebbe avuto gravi conseguenze per la sua integrità personale, escludendolo dai rapporti sociali costruiti nel frattempo e ributtandolo in uno stato di povertà tale da privarlo di diritti fondamentali, come l’accesso al cibo e a un tenore di vita dignitoso. E’ questa una interpretazione delle norme che se si diffonderà, potrà consentire ad altri richiedenti asilo che nel frattempo si sono integrati nel lavoro e nella società italiana di rimanere e proseguire il loro percorso di speranza. Infatti non avrebbero senso norme che trasformano gli integrati in emarginati e i lavoratori in mendicanti, le persone che si sono mostrate rispettose della legge in individui senza legge. Per ora una parziale buona notizia.

Leggere i segni dei tempi – Il vangelo ci riporta un di Gesù: Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo?  Parte anche da questo interrogativo (oltre che dalla necessità di confrontarsi sugli avvenimenti e discernere comunitariamente) l’iniziativa  “Aiutami a capire” iniziata in Diocesi di Casale Monferrato a fine dello scorso mese di ottobre (presso la Sala Cavalla dell’ex Seminario). Una serie di appuntamenti mensili a cura delle Aggregazioni laicali. Un confronto su tematiche di attualità attraverso la lettura di articoli di quotidiani e di periodici al fine di comprendere meglio quanto accade nel mondo e nel nostro territorio, illuminati dalla fede.