processionaria-1

Processionaria del pino: il clima impazzito favorisce la proliferazione

Pericolosa per l’uomo e per gli animali, nessun allarmismo ma agire tempestivamente

Continua il monitoraggio da parte del Comune di Alessandria con interventi mirati

Coldiretti: Continua sul territorio alessandrino la lotta alla processionaria del pino dove  sono iniziati nei giorni scorsi gli interventi di disinfestazione.

«La comparsa già a gennaio e febbraio della malattia -afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – è di certo uno degli effetti del clima impazzito e di temperature primaverili anche nei mesi che dovrebbero essere i più freddi dell’anno. Purtroppo, l’albero attaccato dal parassita, se non curato adeguatamente e in tempi brevi,muore. L’aspetto più preoccupante di questa emergenza però, è la pericolosità,   per l’uomo e per gli animali, di larve e bruchi, a causa dei peli altamente urticanti”.

A volte il problema è stato sottovalutato e sta diventando una criticità per chi fa jogging o passeggiate all’aperto. La processionaria è pericolosa in particolare anche per gli animali domestici che possono inavvertitamente ingerirla e soffocare.

«Non va creato un clima di allarmismo ma è importante intervenire, non solo per la salute delle persone, ma per proteggere le piante – aggiunge il direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. A tutela della salute pubblica ci uniamo all’invito rivolto dalle amministrazioni comunali chiedendo ai proprietari delle aree in cui l’insetto si è diffuso, sia sui rami di pini, querce, larici, cedri che nel terreno, ad eseguire verifiche e ispezioni, e quindi rimuovere e distruggere i nidi, operazione non semplice, che prevede il taglio manuale dei rami colpiti e la bruciatura dei bozzoli spesso dovendo ricorrere a ditte specializzate. Soprattutto i bambini, ma anche cani e gatti, vanno tenuti a debita distanza”.

La processionaria si è adeguata ai cambiamenti climatici e ha sviluppato una certa resistenza anche agli inverni più rigidi, riducendo il tasso di mortalità e arrivando a riprodursi anche due volte all’anno.

L’insetto, chiamato così per la particolare caratteristica dei vermicelli di spostarsi da una pianta all’altra come «in processione», esiste da sempre in Piemonte e nell’Alessandrino, soprattutto nei parchi e giardini ma negli ultimi anni la sua presenza è notevolmente aumentata.