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Stanotte mi sfioravi

in una nuvola di sogno

illuminato dalla luna.

 

Era un soffio

che mi scaldava

il tuo canto:

un piacere assaporare

la tua voce

atta a sfamarmi

come pane di promessa –

nel mulino.

 

Era una forza di marea

a riempirmi il petto

e ad accendere l’ombra

sprigionando faville come grida

dirigenti luce distesa

verso il cammino della primavera

che dovrà arrivare.

 

@Grazia Denaro@