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Siamo sempre on line, circondati da fake news, da persone che strumentalizzano l’ignoranza della massa, da analfabeti funzionali, da webeti e – categoria peggiore –
da una quantità infinita di Torquemada da social.

Questi ultimi rappresentano la peggiore delle tipologie umane perché, se l’ignoranza potrebbe essere curata (difficilmente, ma con uno sforzo notevole il limite si supera),
è anche vero che il moralista non lo si guarisce.

Mi capita di leggere parole inferte, che trafiggono come spade, scritte – pensate o copincollate – tanto per ferire.

Si vuole affermare una inconsistente presenza per mezzo di idee del tutto effimere,
prive di valore, tanto per dire.

Si scrive per fare presenza, magari si condanna oggi questo e domani quello, tanto per.

Spesse volte leggiamo e ci teniamo a distanza: perché si resta con un pugno nello stomaco o con un pugno di mosche in mano.

La moda che trionfa è l’arroganza e supera la sostanza di tanto, di troppo: suppongo che oramai sia imprendibile.

Ci fosse almeno una ragione valida, oltre al deficit di una comunicazione oramai estinta, potrei farmene una ragione. Il guaio è che detto così – tanto per dire – non è neppure giustificabile tutto questo nulla.

Nelle librerie, spesso, c’è scritto “Leggo per legittima difesa” ed è una citazione attribuita a Woody Allen. Nelle persone che vogliono imparare, per crescere ogni giorno e arricchirsi, ci sono  – dietro – la lettura e la scrittura. C’è l’esercizio mentale della rielaborazione. C’è l’approfondimento. C’è la riflessione.

In chi demonizza tutto ciò, dicendo “Non fare la saccente o l’intellettuale”, c’è l’inconsapevolezza e la palese condanna per chi ha imparato qualcosa in più.
C’è il detto tanto per dire.

Ricordiamoci, però, coloro che hanno imparato veramente qualcosa, non potranno mai più disimparare. Né saranno mai disposti ad abbassarsi di livello: dovranno salire gli altri – inclusi i Torquemada vari – o non se ne farà nulla.

“Non siamo ricchi per ciò che possediamo, ma per ciò di cui possiamo fare a meno.”
(Immanuel Kant)

Credo che potremmo fare a meno di comportarci da incivili, ad esempio: questo ci farebbe dei signori non altro. Pensiamo meglio, pensiamo di più.

@lementelettriche – di Paola Cingolani