S’accarezza
nei reconditi lidi del pensare
l’ebbrezza d’un brivido
sia anch’esso temerario.
Estirpa antiche cicatrici
e rauchi sibili
echeggianti nostalgia.
Trafigge onde di buio
in quell’inaspettato battito
che prema
oltre la soglia del consapevole
lasciando decadere la recita del manichino
nell’inedita eclatante emozione
d’un battito
senza nome.
@Silvia De Angelis 2020