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Ti guardo:

hai l’adagio

di un viaggiatore silenzioso

mentre assaggio l’aria

che spettini con le mani

in questo donarti e toglierti

lucente nel buio

in quell’assolo avvincente

di una forbice che incide sogni

variando l’apertura e l’intensità

del tuo giardino fatato,

delle cose donate, delle spighe d’oro

mai imbrigliate,

solo accarezzate dal vento

e dalla luce del tuo cammino.

 

Sei quel ramo rilucente

che si spinge

dove s’addensa il cielo

ergendosi

verso un sentiero mai tracciato.

 

@Grazia Denaro@