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Fu il calore delle sue mani

in quel giorno d’aprile

a farmi emergere

quel moto di tenerezza.

 

Era una delle poche volte

che l’incontravo

ma capii che la sua voce

catturava la mia anima

come la rete a strascico

cattura i pesci.

 

L’attesa di ogni nostro incontro

era carica di un’emozione

fino ad allora sconosciuta:

desideravo la sua vicinanza.

 

Un’occulta melodia

mi attraeva

in una danza indefinita…

 

ma era come aggrapparsi

all’argine d’un fiume

per non essere trascinata via,

e allo stesso tempo

   desideravo dimorare

    in quelle acque

ambendo il loro scorrere

sul mio corpo arreso.

 

@Grazia Denaro@