Calcolo le tue labbra

come codici da decifrare,

sconfino i margini,

mi dissolvo nella tua sapida nudità.

Perseveranti canti di cicale

nascondono gemiti sottili,

ansimi trasaliti ci narrano

l’idillio tra terra e grano.

Campane

Rintoccano

Il mezzodì

Imprimendosi

Su lenzuola

Sdrucite.

Ipotizzo i tuoi zigomi

come onde invalicabili

mentre sfrigolano soffritti

in una perduta Domenica d’Agosto.

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