SEGUIVO LA STRADA, Mirella Ester Pennone Masi
SEGUIVO LA STRADA
Seguivo una strada, le crepe sui muri
dove in mezzo sbocciavano i fiori.
Si, è proprio quella la via della semplicità,
dove ci sono le coincidenze, poiché
gli incontri non sono solo un caso,
e tieni conto che non è così strano
se talvolta questi possono cambiare.
L’importante è che sia sempre amore
perché è quel vento che muove le foglie,
come il momorrio è il canto del mare,
il profumo goloso del gelsomino
l’esca che arriva e fa pulsare il cuore,
è il verde che si espande tra le ombre,
la carezza che sconvolge, la sorgente
che sconosciuta sgorga dalle rocce.
Se possediamo delle virtù benefiche
se, noi siamo convinti dei nostri sentimenti,
e dentro senti nascere un fuoco, ecco
è la prova concreta, non sottrarti alla felicità
che fiotta e appaga anche solo un istante;
quella è tenera persuasione romantica
che devota ti rapisce e rende inquieti:
ma donare, non vuol dire essere ripagati.
C’è sempre una parte di egoismo in noi
che inizialmente vuole troppo, è solo
inconscia pulsione, un appropriarsi di linfa.
Tu fa che non sia soltanto possesso, poiché presto andresti vagando nella tua sconfitta,
la delusione amorosa ti farà soffrire.
Non appagare solo il tuo senso egoarca,
se credi nell’amore vero, lui verrà da te.
C’è un amore, per essere felici con armonia,
quello dell’Anima, lo riconosci dallo sguardo,
il resto viene dopo, ed è solo coronamento
è un caldo vento quando bacia le spiagge
e ti rivela il brivido azzurro della passione:
come una sera che ricordo, accanto alla fonte
tu ed io, non ci chiedevamo cos’era il domani.
ester@mirella M P
foto web