Mascherine a macchia di leopardo: al Sud ne arrivano poche. Arcuri arruola gli elicotteri dell’esercito

“Abbiamo capito che ci sono territori dove arrivano prima e altri dove arrivano dopo”, ha ammesso il Commissario governativo.

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Illustration picture shows FFP2 masks in an ambulance of Ambulance Centrum Antwerpen in charge of the transport of Covid-19 patient, in Antwerp, Friday 27 March 2020. From March 18th, new measures are taken to avoid the spread of the Covid-19. There are 7284 persons infected in Belgium, so far. BELGA PHOTO DIRK WAEM (Photo by DIRK WAEM/BELGA MAG/AFP via Getty Images)

Elicotteri dell’esercito per rimediare al caos che si è generato attorno alle mascherine, arma necessaria per combattere il Coronavirus. In alcune regioni, quelle del Nord, stanno arrivando con più velocità. In altre, quelle del Sud, quasi nulla. È evidente quindi come qualcosa non abbia funzionato nella distribuzione o nelle decisioni, al netto del fatto che le mascherine di cui l’Italia dispone sono poche. E solo oggi sono arrivate le tanto attese mascherine dalla Cina pari a 6 milioni. Da domani saranno i mezzi del ministero della Difesa a portare i presidi di protezione a destinazione, in particolare nel meridione d’Italia rimasto quasi del tutto sprovvisto.

“Abbiamo capito che ci sono territori dove arrivano prima e altri dove arrivano dopo”, si è limitato a dire Domenico Arcuri, commissario per l’emergenza, quando però impazzano le polemiche sulla distribuzione del materiale. L’ipotesi circolata per tutto il giorno è che siano state privilegiate le regioni del Nord, che peraltro sono quelle più colpite dall’emergenza e il numero dei morti e dei contagiati ne sono la testimonianza. Tanto che una fonte vicino al dossier ritiene “incomprensibile” la polemica delle regioni del Sud, “dove ci sono ancora i posti in terapia intensiva mentre al Nord bisogna scegliere chi intubare e chi no”.

La rabbia sale con il passare delle ore perché in regioni come la Calabria, la Campania, la Sicilia e la Puglia si teme che il peggio debba ancora venire. Già questa mattina era stato il governatore della Sicilia Nello Musumeci a dire che “gli operatori sanitari hanno serie difficoltà” e che si attende ancora il materiale da Roma. In Campania invece le mascherine sono arrivate “ma vanno bene per fare la maschera del coniglietto Bunny – urla il governatore Vincenzo De Luca – hanno delle fessure da cui fuoriescono le orecchie e ho scoperto che sono utili per pulirsi gli occhiali, ma negli ospedali no”. E poi il numero è sempre insufficiente. Le 71mila mascherine inviate sono sufficienti solo per qualche giorno, ne servono invece 700mila. Anche il governatore della Puglia Michele Emiliano denuncia che “le mascherine arrivano a singhiozzo e sono sufficienti per un solo giorno”.

A metà pomeriggio interviene Luigi Di Maio che ha trattato gli accordi con la Cina e annuncia che oggi è arrivato un carico di 6 milioni di mascherine. In un mese si arriverà a cento milioni. Tutto questo per tranquillizzare i governatori sul piede di guerra.

Il commissario Arcuri chiede collaborazione “senza nessuna implicazione di natura politica o geografica. È il tempo della cooperazione, della solidarietà e non quello delle divisioni”. Per velocizzare i tempi di consegna delle mascherine non saranno utilizzati più solo i camion ma anche gli elicotteri. “La Difesa ha messo a disposizione strutture per lo stoccaggio di materiali in due caserme, a Bari e Lamezia Terme, ed altri centri di distribuzione saranno attrezzati e resi disponibili all’occorrenza su tutta la penisola”, annuncia il ministro della Difesa.

Si è passati da una media di 307.068 mascherine distribuite al giorno a una media di 2,8 mln. Oggi vengono distribuite 4,1 mln di mascherine, di cui 2,8 delle cosiddette Ffp2 e Ffp3 che servono al personale sanitario. Sono i numeri che Arcuri rivendica. Il tutto però si sarebbe inceppato nella distribuzione. Riguardo gli impianti di terapia intensiva ne sono stati distribuiti 242 in tre giorni. Le terapie intensive, che erano 5343, sono oggi 8984. “In questo periodo sono aumentate del 68%, risultato straordinario che il nostro sistema è riuscito a mettere in campo in così poco tempo”, dice ancora il commissario per l’emergenza. Domani sarà si capirà se le mascherine davvero arriveranno a destinazione e in quale quantitativo.