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Franco Castelli – PER NENT ZMENTIE’ ROSSANA Ricordo di ROSSANA…

di Franco Castelli

Ho appreso con grande dolore della scomparsa di Rossana Ivaldi, poetessa alessandrina e amica.

Il dolore si dilata per non averlo saputo mesi fa, quando mi dicono sia avvenuta la sua dipartita. Era da tempo ricoverata nella casa di riposo di corso Lamarmora, ma ritengo quasi offensivo il silenzio che ha accompagnato la sua uscita dalla scena della vita. Non solo perché era una persona meravigliosa, impegnata nel sociale da sempre, attiva e generosa con tutti, una “compagna”, una “militante di base”, come si diceva una volta. Ma anche perché Rossana era POETA: sì, scriveva poesie appassionate, in italiano e più volentieri in dialetto, poesie non per passatempo o divagazione, ma poesie per ragionare sulla vita, sulla morte, sulle cose belle e sulle cose tragiche che avvengono sul palcoscenico del mondo. Pur essendo una autodidatta, la cultura la affascinava e la sensibilità non le mancava, come anche la concreta voglia di scuotere un po’ l’inerzia culturale della plaga alessandrina. Così era diventata operatrice culturale, era entrata a far parte dell’associazione GruppOvale, collaborando in modo attivo a varie edizioni della Biennale di Poesia di Alessandria, come quella del 1984, che aveva visto la partecipazione di alcune delle voci più alte della poesia neodialettale italiana (Raffaello Baldini, Franco Loi, Giovanni Rapetti, Carlo Regis). In particolare, con Ermanno Rivera e Marco Canepari, aveva creato all’ interno del GruppOvale una vivace sezione dialettale che portava nelle scuole l’amore non banale per il dialetto e le tradizioni della nostra terra.

Indimenticabili le serate estive di letture poetiche nel cortile del Municipio di Alessandria e preziosa l’antologia di “Poesia dialettale alessandrina” che Rossana aveva curato nel 1985 in un bel fascicolo supplemento della rivista “La Provincia di Alessandria”, quando presidente dell’Ente territoriale era un personaggio “popolare” come Angelo Rossa e in Comune era assessore alla cultura un altro personaggio speciale come Giancarlo Bertolino. Uomini e donne speciali, dunque, in una stagione politico-culturale felice, che ci sembra lontana anni luce, e di cui sentiamo una tremenda nostalgia.

Si comprende dunque perché, quando con l’assessore alla cultura della Provincia Adriano Icardi, nel 2003 si pensa finalmente di pubblicare alcune poesie di Rossana, nessuno degli amici si tira indietro: io scrivo di getto (col cuore) la prefazione, ma non manca l’omaggio di Giovanni Rapetti, il saluto di Aldino Leoni, come Biennale di poesia, le foto d’epoca degli amici collezionisti Tony Frisina e Ermanno Rivera.

Nasce così il volumetto PER NENT ZMENTIE’ (Per non dimenticare): 27 composizioni dialettali con traduzione a fronte, esile ma significativa prova letteraria di quella che resta la prima voce femminile

nel coro dei poeti dialettali alessandrini. 

Ma per capire meglio chi era Rossana, il suo impegno non solo culturale, ma civile e “politico”, oggi che una imprevista emergenza planetaria ci ha colti, sbigottiti e imprigionati nelle nostre case, e non possiamo salire come tutti gli anni verso il Monte Tobbio, vi invito a leggere sul sito dell’associazione Memoria della Benedicta,

http://www.benedicta.org/sito/pages/attivita/visitatori.php , 

la lirica da lei composta nella primavera del 2010, dedicata alla memoria dei “ribelli della montagna” lassù trucidati.

Per non dimenticare quei ragazzi resistenti, ma anche 

PER NENT ZMENTIE’ Rossana.