virusConferenza stampa per fare il punto sulla situazione nelle residenze socio-assistenziali (Rsa) del Piemonte. Unità di Crisi in grande spolvero, presenti gli assessori regionali alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, e alle Politiche sociali, Chiara Caucino. Tutti schierati a poche decine di centimetri l’uno dall’altro (fra cinque e sei persone nell’inquadratura video), con mascherine che scendevano sotto il naso e l’unico microfono che veniva passato senza che si indossasse un guanto che fosse uno. Delle due, l’una. O stanno tutti bene (e meno male) oppure la Regione non riesce a recuperare tre o quattro microfoni fra tutti gli uffici e le sale di riunione.

I dati? Pochi e generali. Trascorrono minuti e minuti per raccontare cosa è stato fatto, snocciolare un po’ di numeri di delibere, leggi e leggine, ma non per presentare una analisi dettagliata. Fino a quando qualche giornalista cerca di avere qualche risposta in più. Non che fossero domande cattive, anzi. Erano quesiti banali: quanti tamponi fatti, dove, il numero di persone ricoverate nelle rsa.

Le repliche sono imbarazzanti, innanzitutto perché con il microfono acceso si coglie chiaramente la stizza e il fastidio nei confronti di alcuni cronisti e poi perché mancano proprio i dati. Non hanno quelli di tutte le Asl del Piemonte, altri “non risultano” e invece di fornire un quadro preciso anche a livello territoriale, c’è stato qualcuno dell’Unità di crisi che ha chiesto ai giornalisti dove avevano preso i numeri di cui si chiedeva la conferma proprio all’Unità.

Infine, una domanda sui tamponi, effettuati in una rsa, che sarebbero andati perduti. Niente paura, dopo un po’ di concitazione, ecco la risposta: «I tamponi non stati perduti, sono state perdute le prenotazioni via mail». Dopo le mail dei medici di base perse chissà dove e centinaia di casi sospetti di coronavirus svaniti nel web, adesso è toccato alle prenotazioni.

Durante la recente presentazione della nuova piattaforma informatica di gestione dell’emergenza, l’assessore Icardi aveva affermato che «l’epidemia si combatte anche con i dati». Quando ci sono e si trovano…