è Mario Giro e Paola Ferrari

“È una strage, bisogna chiudere le case di riposo”

DEMOS: “Non fai mai piacere dire ‘l’avevo detto…”. Mario Giro, ex viceministro degli Esteri e attualmente esponente di vertice di DemoS riavvolge il nastro di queste settimane drammatiche, che hanno visto tristemente confermato l’allarme lanciato anzitempo proprio da Democrazia Solidale sulle Rsa (le residenze sanitarie assistenziali) e sulle case di riposo, e non lesina la gravità delle parole. Se per motivi di sostenibilità economica tieni tanti anziani in un’unica struttura in tempi di coronavirus, “ti prepari ad avere un universo concentrazionario”, afferma Giro. Le case di riposo, semplicemente, “vanno chiuse” e sostituite gradualmente da un sistema di assistenza domiciliare e co-housing più umano, più efficiente e oltretutto meno costoso.

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“Non fai mai piacere dire ‘l’avevo detto ma Demos è uscita con questa crisi delle Rsa e degli istituti e case di riposo quasi un mese fa”, sottolinea Giro, che proviene dalla Comunità di Sant’Egidio.

 “Avevamo contezza sul territorio delle morti e della strage che si stava compiendo. Questo rimette in discussione una volta di più il sistema delle Rsa e delle case di riposo. Oltre l’aspetto etico e umano del fatto che una società non può far morire i propri anziani in questa maniera, c’è anche una questione di gestione dell’assistenza. Sono state commesse gravi mancanze nel mescolare malati Covid con anziani delle Rsa, tuttavia il fatto di avere grandi istituti è sempre stato un modo sbagliato di trattare la condizione anziana” affermano le coordinatrici regionale e provinciale di DemoS, Elena Apollonio e Paola Ferrari.

“Il modello è sbagliato e va chiuso” – afferma Gir – Va fatto un programma che progressivamente le porti a estinzione. Ci sarà bisogno chiaramente di un periodo di passaggio. Non è che le questioni si risolvano con la bacchetta magica, ma rimane uno scandalo che se un anziano è malato non vada in ospedale ma venga tenuto in serie B. E le Rsa, gli istituti e le case di riposto sono serie B”.

Oltre al contagio che si è diffuso tra gli ospiti abituali di molte case di riposo, in Piemonte e in altre regioni, ora emergono vicende drammatiche

“È la prova che si vuole lasciare gli anziani, chiunque siano, in situazione socio-sanitaria da serie B – puntualizzano Apollonio e FerrariÈ inaccettabile: non solo per motivi etici, è inaccettabile dal punto di vista della Costituzione della Repubblica italiana. Per il superamento delle Rsa noi abbiamo fatto delle proposte. La generalizzazione della domiciliarità e il co-housing, che tra l’altro sono proposte che costano meno di quanto si spenda per la costruzione di questo modello. Sappiamo bene che ci sono delle Rsa che hanno resistito al dramma, ma non siamo d’accordo con il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri quando, in una intervista ad Avvenire, dice che questo sistema non è tutto da buttare: è tutto da buttare! Progressivamente, con intelligenza, ma quando metti 3-400 anziani insieme e tieni alta la densità per motivi di sostenibilità economica ti prepari ad avere un universo concentrazionario. Quindi è un sistema da buttare, da superare: non è giusto per la nostra società. E sono inutili adesso le giustificazioni di chi dice ‘da noi non è successo’ , perché non è il dramma solo delle stragi attuali a farci reagire ma è il sistema stesso che è sbagliato. La prova è che adesso le Rsa chiedono di ridiventarsi in reparti Covid: altri soldi pubblici? È  diventato un meccanismo eminentemente economico. Poi lo sappiamo che ci sono gestori bravi che hanno fatto il possibile, ma stanno dentro un meccanismo che è fatto solo in base all’interesse economico e questo è inaccettabile per una società moderna e giusta”.