Pathos, il tocco sublime della tradizione classica, alti contenuti morali con, spesso, numerose sfaccettature di carattere religioso. Il poeta Massimo Del Zio “dipinge” con grazia i suoi preziosi versi, mettendo in evidenza tutto il talento, la formazione Accademica di impronta filosofica e letteraria, sfiorando nella scrittura gli abissi della spiritualità umana. Riflessione e denuncia, sacro e profano, umano e divino si intrecciano come in un caleidoscopio impregnato di saggezza dei tempi antichi. Buona lettura!
I.T.Kostka
Tre testi scelti tratti da “POESIE MORALI” di MASSIMO DEL ZIO
IL RICCO E IL PERDENTE
Io sono il ricco
che mangia a sbafo
e fa la corte
alle belle donne del reame,
io sono ricco ed invidioso;
le tasche mie mi rendono possente
ed impotente!!!;
io sono grande
e tutti fo venire al mio cospetto .
Io sono il perdente
l’umil can straccione
che lavora malmenato,
di resti povero me mi nutro,
nessuno ascolta la mia voce;
“la bestia venduta al suo perfido padrone!!”
che me odia e batte
mi umilia… mi scherna,
“riduce la mia vita!!”
Mangio e vivo poco
senza raggio di sole che mi consoli!!
poiché la legge umana vuol
ch’io sia perdente…
e tale resterò per niente.
EL SHADAI
(L’OCCHIO )
Io sono!!
quindi esisto!!
se tu non vedi me
un velo è su di te;
Io sono il fuoco
ma non risiedo nel fuoco,
io sono il soffio
e ti ho dato vita,
io sono nella natura
io ti parlo… ti guardo;
io sono nel tuo sogno
e tu non mi chiami !!
io sono il passato
il presente:
il futuro… qui e adesso!!!
e voi dubitate ancor di me?
BARILE
Tra le falde dell’avvoltoio trionfale
sorge a oriente Barile,
profumando i viali del mosto
”d’un magico manto”,
il giovinetto piccoletto… è gentile.
Cantine dello scescio riarso,
melodie suonanti,
flagranze d’aromi…
spandersi nello spazio;
lo zappatore… va cantinando.
Le commare stornellano
un canto di festa!!
”pie e devote al Dio vivente”
la mia città si riveste
di Gerusalemme!!
“il marron castagno”
arde nella brace
sussurrandoci quel vin
che vien dal gericano.
Fuochi alla papalea
e note di canto…
al far della sera,
a San Giuseppe
siamo uniti festeggiando.
Anche d’inverno
l’orologio della piazza marca un quarto,
annunciandoci il tempo passato;
del pantone il vitigno
l’ulivo è sacro!!
l’acque della scea
“risorgono il malato”
abbracciamoci fraterni
onorandoci il passato
ringraziam l’eterno… Dio
che questa terra ci ha donato.
BIOGRAFIA
Massimo Del Zio, scrittore, poeta, drammaturgo nasce
a Milano il 15/07/1963. Laurea ”Honoris Causa” in Lettere Antiche e Filosofia.
Pubblica nell’ anno 1984 a Roma con la Casa Editrice
“Albatros Gabrielli Editore” le famose “Poesie Morali”.
Nell’ anno 1985 ottiene a Roma la Nomina di ” Accademico Benemerito” nella sezione Lettere dell’ Accademia Universale G.Marconi. Nel 1985 ottiene il Premio della Letteratura e della Pace presso la Promoteca in Campidoglio a Roma. Viene nominato Membro della Pontifica Accademia Tiberina a Roma in data 21/07/86 in Lettere e Filosofia, ottenendo la Nomina di Accademico Tiberino a vita. Riconosciuto dalla Binghamton University of N.Y.
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