Momenti di poesia. AMARCORD (Io mi ricordo) di Vincenzo Pollinzi
Guardavo tutto scorrere,
dalla finestra del tram
la città mi appariva confusa,
rumorosa e mi rendeva pensoso
quel formicolio di gente.
I rumori sconosciuti erano ansie
nascoste per il cuore già in subbuglio,
immerso di colpo in una realtà
che non sentivo mia.
Estate stava per finire,
Rocca era lontana
e io pensavo ai miei amici
che presto sarebbero ritornati
sui banchi di scuola.
E pensavo a quell`angolo di piazza,
quando sul finire del giorno
riponevamo sui muretti
i primi sussulti verso
un futuro che sapeva aspettare.
Troppo grande era la distanza
tra noi e la realtà e tutto
quello che nel mondo fuori
succedeva ci sfiorava appena di striscio.
Alla fine sarà sempre il Sole
a marchiare col suo segno
i destini che a volte si incrociano e
si fondono tra loro come occasionali
nuvole di passaggio,
spazzando via risoluto
le ultime,indecise stelle.
VINCENZO POLLINZI @ Diritti Riservati sul testo
Foto del Prof. Cesare Tavernese.