Enzo Tortora

Enzo Tortora, di Fondo Roberto Villa

Il 18 Maggio di ventidue anni fa, il1988, se na andava Enzo Tortora.

Da genovese, come Enzo, lo avevo conosciuto poco dopo gli anni ’50 a Genova al “Piccolo Teatro di Piazza Marsala”, in quello che era un laboratorio per artisti “emergenti” con Fabrizio De André, Paolo Villaggio, l’attore e regista Carmelo Bene e molti altri.
Diversamente dalla moltitudine dei frequentatori dello schermo televisivo non “sembrava” un gentleman nel tubo a raggi catodici, Enzo “era” un gentiluomo.
Sempre.
Un frettoloso sguardo alla moltitudine di TV oggi, un veloce giro per i canali, non può che far rabbrividire per la presenza di pseudo personaggi, di nani della cultura, di giocolieri dell’informazione, di pagliacci in doppio petto, di decerebrati che insegnano, crani disabitati che commentano le news, e qui mi fermo senza toccare gli “esperti” di politica ed i politici.
Certamente la presenza di professionalità di quel livello mal si accosterebbero a quelle di commentatori incapaci di un discorso fluente perché ricco di anacoluti e troppo spesso, come ci dicevano a scuola nelle elementari “fuori tema”, senza parlare dell’eleganza di questi signori che, apparendo gravidi all’ottavo mese, tengono aperta la giacca monopetto per ovvie ragioni.
Tutto questo ci fa rimpiangere Enzo Tortora per le sue qualità che oggi appaiono inarrivabili.
Un caro saluto.
Fondo Roberto Villa