Buongiorno amanti della lettura e amici di Alessandria Today! Quest’oggi sono molto onorata di accogliere nello spazio “Incontro con l’autore”, una donna meravigliosa, attrice teatrale, scrittrice, grande interprete, insomma un’artista a tutto tondo: Laura Rapicavoli.

Benvenuta Laura! La mia prima domanda per te, come di consueto è questa: chi sei? Presentati ai nostri lettori. Domanda pretenziosa a cui mi verrebbe da rispondere pirandellianamente, rubando la battuta ad uno dei personaggi che interpreto nel “Così è (se vi pare)” “Per me io sono colei che mi si crede” . Ma se devo dire io di me, dico che sono un’energia inquieta, peregrina e anarchica, curiosamente incuriosita da sè stessa e dalla Vita e da tutto ciò che essa include, compresi gli altri/l’altro e i loro/il suo mondo. E attraverso l’Arte vivo, mi nutro, faccio esperienza del e nel mondo, oltre che di e con me stessa.

Come ti sei avvicinata alla scrittura? La scrittura mi ha sempre accompagnata in un modo o nell’altro dacchè ho imparato ad utilizzarla. Fa parte di me e onestamente non saprei scindermi da essa. Parimenti la lettura, il leggere. E’ uno dei modi che utilizzo per soddisfare la mia curiosità di cui dicevo prima.

Quanto tempo le dedichi e cosa rappresenta per te? Se considero il fatto che scrivo quotidianamente miei pensieri, i moti emozionali, scrivo a sprazzi durante il giorno o la notte, alcuni minuti e più. Quando poi si tratta di scritti letterari scrivo solo quando e se mi sento, anche per ore in questo caso, secondo non tanto la famigerata ispirazione, quanto invero la predisposizione a farlo, la volontà e soprattutto l’estro del momento. Eppure non saprei quantificare nel complesso.

La recitazione e la scrittura secondo te viaggiano sugli stessi binari? Essere un’attrice teatrale ha influenzato la tua scrittura? Se viaggiano sugli stessi binari, non lo so; magari sì, quando, indubbiamente si tratta di scrittura teatrale. Penso, scrivo quel che spontaneamente mi viene da interpretare, recitare, pure in riferimento ai personaggi non poi interpretati da me. Per quello che mi concerne assolutamente sì : il fare l’attrice ha influenzato e continua sempre ad influenzare la mia scrittura, nei ritmi, nelle pause, nel modo di utilizzare le parole e la punteggiatura, di concepire e “vedere” le scene, anche se di fatto io non sono una romanziera. Semmai narratrice di emozioni. Oserei dire, come qualcuno canta, che narro “descrizioni di attimi”.

Quale genere preferisci e chi sono gli autori che più ami? Non ho un genere o più generi preferiti. Leggo di tutto, ciò che mi attrae, interessa, “arriva” nel mio percorso esistenziale. Di sicuro non è nelle mie corde il genere horror e i cosiddetti “romazi rosa” e poco mi affascina il fantasy. Amo in assoluto la narrativa contemporanea e tutta la narrativa del ‘900, in primis autori italiani del Neorealismo. E poi gli iberici, i latino-americani, la letteratura mediorientale. Di poesia ne leggo tantissima. Ogni giorno almeno una poesia di un autore a caso.

Personalemente ho amato molto il tuo primo lavoro, la raccolta “Racconti di parallela quotidianità” Akkuaria Edizioni (il secondo lo leggerò presto, promesso!), ci vuoi dire come è nata l’ispirazione per questo lavoro? I “Racconti di parallela quotidianità” (così come pure i “Paradossi dell’esistenza”, tutto sommato) sono nati nel corso del tempo (relativamente lungo) in base alle emozioni del momento. Non erano collegati fra loro nelle mie intenzioni, ma poi rileggendoli e facendoli leggere in bozze sparse, mi sono accorta che il filo conduttore c’era : l’osservazione, la descrizione di un momento emozionale, quasi fosse uno scatto fotografico sull’emozione del presente, qualunque essa fosse. Raccontarla da un punto di vista diverso, senza narrare storie e tessere trame particolari. Spontaneamente scrivevo di sentimenti, di attimi interioriori e personalissimi che tutti noi viviamo, ciascuno declinati secondo quello che è la propria indole, il proprio sentire, l’esperienza di vita. Questo anche perchè mi piace sorprendere e autosorprendermi nel vivere concretamente il “tutto è possibile e nulla mai sicuro” perchè noi stessi siamo mondi possibili, mai scontati in continua, inevitabile trasformazione. Siamo infiniti punti di vista, come lo è la vita che scorre a prescindere da noi.

Qual è il messaggio sottinteso? Che la vita è nel presente e che occorre restarvi vivendo effettivamente ciò che accade nel qui e ora. Non è mera filosofia; è un dato di fatto. Abbiamo solo il qui e ora, il resto non c’è più e non c’è ancora. Ora, questo tempo, questo tutto. Così come la verità che è mutevole, che è contingente nella sua stessa veridicità. La verità che ciascuno di noi vive, sente, pensa, sogna, anela, si crea è incessante metamorfosi, al nostro pari. Cambia con noi e in noi. Se poi tutto questo lo si riesce a vivere con ironia, autoironia cercando sempre il lato buono, ciò che è il nostro bene in quella data circostanza anche meglio, no? E allora scelgo di raccontare, o descrivere per meglio dire, giocando con le parole ( e la nostra meravigliosa lingua ci agevola in questo), le sfumature di significato, l’ambiguità del…”forse che sì, forse che no…”

Qual è il libro che avresti voluto scrivere tu? Un libro di ricette tradizionali siciliane.

Preferisci la forma breve o stai pensando anche un romanzo? La forma breve, decisamente! No, nessun romanzo, non sono una romanziera e ad oggi, almeno, non ho tali velletità anche se qualcosa che riguarda il genere l’ho in corso d’opera, ma per il momento devo tacere.

La Sicilia ha avuto scrittori sommi e importantissimi (e non solo scrittori). Credi che la “Sicilianità” – passami il termine – abbia in sé i profondi geni dell’arte? Lo storia la dice lunga già sull’argomento e continua a dire, senza dubbio

Prossimi progetti? Considerando la situazione complicata e imprevedibile che stiamo vivendo (emergenza sanitaria Covid-19, ndr), posso solo dire che sarò in teatro a breve nell’ ambito dell’ ”Estate romana” con uno spettacolo pirandelliano insieme ad una storica compagnia teatrale romana, la cui collaborazione mi inorgoglisce e in seno alla quale sto facendo esperienze umane, culturali, artistiche che sono un continuo arricchimento interiore, in primis. Potrò dire di più in seguito in base all’evoluzione degli eventi e delle loro conseguenze causa Covid-19. Frattanto altri progetti teatrali che stanno prendendo forma in questo tempo e che mi impegnano sia quale autrice, sia quale interprete. E poi la stesura di un nuovo progetto letterario, di narrativa nella fattispecie, in collaborazione con altri due autori e basato su una storia vera di “guarigione psico-fisico-emotiva” che vedrà la luce prossimamente.

Cara Laura, grazie di cuore per il tempo che ci hai dedicato. A te i nostri più sinceri auguri affinchè tu possa vedere realizzati i tuoi sogni e, perchè no, continuare a produrne di nuovi. Un forte abbraccio!

Anna Pasquini – Alessandria Today