Momenti di poesia. Mio perduto amore, di Stefania Pellegrini

Eloisa – incisione

“Me sventurata chi mi libererà da questo corpo di morte?”  (da una lettera d’amore di Eloisa a Abelardo)

Oh Amore,
di quei piaceri arrossisce il pudore
ma non rinnega il cuore
l’attrazione dell’ape per il fiore
il gusto del nettare dolce
non rinnego l’abbandono
lussurioso del corpo
sul braciere della passione.
E t’inseguo, mio perduto Amore,
t’inseguo nel deserto della ragione.
Oh me infelice,
quel desiderio di mani
sulla tua calda pelle,
vellutata
nel ricordo delle tumide labbra.
Le delicate perdute carezze…
gli intrecci di gambe, di mani…
il brusio di sensuali parole
nella voce dell’ore, dei giorni.
E ancora, ancora…
la mia povera anima farsi
nenia nostalgica di suono di cetra.
Oh me misera, anche
sulla purezza della preghiera
s’intromettono immagini
a imperlare di piacere
la vogliosa mia pelle
finchè vertigini turbinano la mente.
Balugina il giorno
sull’afona voce della notte
non ci sarà più per noi il tempo
di vesti scomposte.
Disperata brucio alla voglia
del nostro irraggiungibile Amore.

Stefania Pellegrini ©

(diritti riservati)