Intervista alla poetessa e scrittrice Paola Cingolani, a cura di Pier Carlo Lava

Alessandria today è lieta di presentare ai lettori un intervista in esclusiva con la poetessa e scrittrice Paola Cingolani, che inoltre è anche un autrice molto seguita del blog.

Ci vuoi raccontare chi sei, cosa fai nella vita e qualcosa della città dove vivi?

Mi chiamo Paola Cingolani, circa mezzo secolo, ho studiato da  insegnante ma, da sempre, sono prestata al commerciale. Mio nonno paterno era recanatese D. O. C. e vivo in una cittadina gradevole, proprio affacciata sul mare de “L’infinito”, chiamata Potenza Picena. Vorrei – già che ci sono – ringraziare l’Amministrazione comunale nella persona del nostro Sindaco, Noemi Tartabini, che mi ha fornito la foto della nostra Chiesa e del nostro paese. Sostengo che la cultura non possa più essere considerata appannaggio di una qualsivoglia bandiera di partito, anzi, è la sola apertura che ci è ancora concessa, l’antitesi netta di un pensiero omologato.


Quando hai iniziato a scrivere e cosa ti ha spinto a farlo?

Ho sempre amato scarabocchiare e, come tutti coloro che si cimentano nella scrittura, ho giocato – e ancora gioco – con un blog dal nome non riconducibile al mio, noto a pochissimi. Una sorta di laboratorio col quale ho misurato le mie potenzialità e la mia eventuale crescita nel tempo.


Sei anche autrice su Alessandria today e Alessandria post, ci vuoi parlare di queste esperienze?

Belle esperienze quelle fatte presso di te, tu mi hai scovata casualmente e voluta prima su Alessandria Today, poi anche su Alessandria Post. Le mie cose hanno avuto buon riscontro e mi è servito certamente per essere più conosciuta ovunque, hai seguito anche all’estero e – per noi autori tuoi – è di sicuro un’opportunità rara. Non posso che essere felice di questa esperienza.


Da dove nasce la tua passione per la poesia e, prima di tutto, cos’è per te la poesia?

Nella presentazione che ho inserito tempo fa sul tuo blog ho scritto “Poetare è un po’ come infinitarsi.” intendendo chiaramente come a nessuno sia concesso eludere alcuna amarezza, né ci siano statue di sale fra gli esseri umani. Siamo tutti preda delle nostre emozioni, a volte belle, altre (spesse) volte meno piacevoli. Tanto vale misurarle con una certa poesia, per rendere più intenso il nostro esistere nell’universo mondo.

Chi è per te uno scrittore, un poeta?

Ci sono scriventi, scrittori e poeti.
Uno scrivente scrive ma non trasmette: semplicemente si ferma mettendo per iscritto le proprie emozioni. Si autocelebra, insomma.
Uno scrittore scrive e trasmette: condivide parole che smuovono gli animi di chi lo legge, ma non è detto sia un poeta. Magari è un saggista bravissimo.
Un poeta è colui che disperde l’anima sua donandola a chiunque voglia mettersi sulla stessa lunghezza d’onda. Può piacere o no, ma riesce a intessere più d’un discorso, indaga nel profondo, usa le parole per aprirsi una breccia col mondo.

Che tipo di poesia prediligi e come sviluppi i tuoi scritti?

La poesia che prediligo è sicuramente asciutta, priva di sospiri e di rime “fiore, cuore, amore”, è un dialogo a più anime – snello e semplice – nello scritto ma – che approfondisce – nel concetto.
Poi, magari, gioco con qualche figura retorica tentando di non fare una figuraccia.
 
Quante ore dedichi al giorno alla scrittura e solitamente a che ora preferisci scrivere?

Solitamente scrivo di notte, magari non ci dormo ma la pace e la quiete notturne sono foriere di pensiero che si sviluppa senza intoppi. Vorrei avere più tempo e mi sto organizzando in questo senso, anche perché ho un libro in mente e una discreta silloge sulla quale lavorare.

Quali sono gli autori che ti hanno influenzata?


Credo che tutte le letture ci influenzino nella misura in cui ci piacciono. Certo non restiamo indifferenti ad un buon componimento, mai, che sia contemporaneo, conosciuto o di un paio di secoli fa. Se devo dirti qualche nome citerei Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Kiki Dimoula, Cristina Bove, Mariangela Gualtieri, Maria Letizia Del Zompo, Patrizia Cavalli, Silvia Bre, Rosanna Marani […] non posso fare un elenco escludendo Dante Alighieri, né Virgilio.
Insomma suppongo di non poter proprio fare un elenco.

Chi – più di altri – è per te fonte di ispirazione fra i contemporanei?

Io la considero la mia musa, la chiamo – ironicamente – signora poesia e ho un grande privilegio: il suo affetto che mi corrisponde. Insomma la mia ispirazione è Cristina Bove, l’intelligenza e la profondità d’una mente al di sopra del comune.

Secondo te cosa pensa la gente dei poeti e degli scrittori?

Dei poeti, di solito, si pensa che siano folli e sognatori senza sapere che, per scrivere, bisogna soffrire e sublimare attraverso la parola. Insomma credo sia un dono, una dote non comune e – dunque – non compresa appieno. Degli scrittori, magari, si ha più stima. A volte la si ha persino degli scriventi o degli scopiazzatori. Il plagio è una valuta assai diffusa nell’ambiente della parola. Mi piacerebbe, se mi è concesso dirlo, ci fossero più originalità e più onestà intellettuale. 

Progetti e sogni nel cassetto?

Il mio cassetto si è spalancato e sto facendo in modo di mettere in ordine una silloge: ho trovato anche una copertina meravigliosa grazie ad un’artista di fama internazionale. Scriverò il mio primo libro, quindi vorrei trovare un editore onesto, disposto a credere in me. Grazie a te per ospitarmi sempre sui tuoi network.