Sottoscritto un protocollo di intesa per promuovere azioni a tutela dell’ambiente

Patto “salvacibo” tra Coldiretti e Italia Nostra. Perso oltre ¼ di terra coltivata

L’obiettivo è costruire percorsi educativi per un consumo consapevole, a partire dal KM0

Coldiretti. Alessandria: Con la scomparsa di un campo agricolo su quattro negli ultimi 25 anni arriva il patto tra agricoltori e ambientalisti per salvare la sovranità alimentare del Paese in un momento in cui l’emergenza Coronavirus ha messo in luce tutta la strategicità del cibo. 

L’iniziativa è promossa da Coldiretti e dall’associazione Italia Nostra che hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per promuovere azioni per la tutela, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali, dell’ambiente, del paesaggio urbano, rurale e naturale e sostenere forme di produzione sostenibili. 

L’ultima generazione è responsabile della perdita in Italia di oltre ¼ della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia ad appena 12,8 milioni di ettari, secondo un’analisi Coldiretti. 

“Un costo insostenibile per il Sistema Paese chiamato oggi dalla crisi economica a salvaguardare la disponibilità di terreni fertili per incrementare la produzione di cibo e non dipendere dall’estero per l’approvvigionamento alimentare, in un momento peraltro di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali – hanno dichiarato il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo –Altrettanto strategica è la tutela del paesaggio, in larga parte risultato dell’interazione millenaria tra ambiente e agricoltore: un marchio che esportiamo nel mondo grazie anche all’offerta degli agriturismi, componente importante di un settore che, forse fino alla crisi odierna, non ha ricevuto le attenzioni dovute”.

Da qui l’idea di Coldiretti e Italia Nostra di mettere in campo iniziative comuni per impedire e prevenire la scomparsa dei territori rurali, costantemente esposti a nuove minacce, dal rischio idrogeologico all’inquinamento, attraverso la tutela delle colture tipiche e dell’allevamento, la valorizzazione delle specialità locali e il recupero della tradizionale economia familiare e contadina. Ma l’obiettivo è anche costruire percorsi educativi per un consumo consapevole puntando sulle produzioni derivanti dall’agricoltura biologica, il chilometro zero e le piccole produzioni, oltre che valorizzare i primati italiani in fatto di biodiversità delle colture e degli animali, con il recupero di antiche cultivar di frutta, verdura, grano e di razze tipiche. La messa in rete dei musei sulla civiltà contadina nei piccoli Comuni e la conservazione dei caratteri architettonici tipici dei fabbricati rurali, fino al mantenimento delle attività artigianali collegate all’agricoltura sono gli altri impegni previsti dal protocollo d’intesa.   

“Dobbiamo proteggere e difendere il nostro patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola – hanno concluso il Presidente Bianco e il Direttore Rampazzo -. In gioco ci sono le eccellenze che garantiscono all’Italia il primato agricolo in Europa per valore aggiunto e qualità, un settore che anche durante l’emergenza Coronavirus non si è mai fermato per garantire ai cittadini l’approvvigionamento degli scaffali”.