Avevamo un appuntamento rimandato dal 17 marzo.
Non si poteva attendere oltre.
E nel giorno della festa di Santa Veneranda, Don José ha dedicato la funzione anche a mio suocero.
“Dio non toglie, Dio non punisce. Dio ti offre se sai accoglierlo”, ha detto il giovane parroco colombiano.
Ho sperato in quel momento di aver imparato qualcosa da mio suocero in questi anni e di averlo ricevuto come dono.
Forse chi lo ha conosciuto e conosce i suoi figli e i suoi nipoti, potrà individuare il legame profondo che resta, lo sguardo curioso, il tono pacato, l’irruenza nel difendere le sue convinzioni, il parlar chiaro e il vedere oltre la superficie; il tenersi perennemente occupato e l’organizzare il lavoro nei minimi particolari fino a rasentare il perfezionismo più estremo, il suo essere moderato e la vita senza eccessi, il suo essere parsimonioso e la certezza di essere l’unico a saper fare una cosa così come deve essere fatta.
Se lo avete riconosciuto dite “Grazie”, perché non c’è nessuno di più leale, genuino e costruttivo di lui.

Michela Santini

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