sulla lingua di chi vive
la sensazione di aver perso qualcosa,,,

<laggiù nel capanno dove tira vento
le calze più sottili
sfidano queste gambe
a mostrarsi in trasparenza
sfidano le parole ad indossarle

lieve fremito sul fiore

erano state un regalo
di fino
quando fu ordinata tenerezza

difficile tenere dritta la schiena 

il tuo viso tra un tormento e un altro
il gatto gioca brutti tiri al reggicalze
dietro le orecchie il rumore del bosco
la tua guancia ruvida
a stupirmi il lobo

e questa carne intollerabile disguido

chi ha prenotato l’ amnistia
rischia di non trovare
più il reato

il dolore ha sempre un nome

una volta e un’altra volta
tu: goccia di pioggia
appartieni a tempeste diverse!
senza nome>

… di non aver saputo trattenere
la felicità

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