L’AMORE A MANO APERTA, di EDNA ST. VINCENT MILLAY
Io non ti do il mio amore come fanno
le altre ragazze, in uno scrigno freddo
d’argento e perle, né ricco di gemme
rosse e turchesi, chiuso, senza chiave;
né in un nodo, e nemmeno in un anello
lavorato alla moda, con la scritta
“semper fidelis”, dove si nasconde
un’insidia che ottenebra il cervello.
L’Amore a mano aperta, questo solo,
senza diademi, chiaro, inoffensivo:
come se ti portassi in un cappello
primule smosse, o mele nella gonna,
e ti chiamassi al modo dei bambini:
– Guarda che cos’ho qui! – Tutto per te -.
EDNA ST. VINCENT MILLAY
Edna (1892-1950) fu una poetessa americana, impegnata sul fronte del femminismo, in Italia quasi sconosciuta. Questa poesia (“L’amore non è cieco”, Crocetti 2001) è una specie di sonetto anomalo: 14 versi endecasillabi, con alcune rime sparse qua e là.
Non avendo reperito il testo originale, non posso dire di più. Il traduttore dovrebbe essere Silvio Raffo, studioso, tra l’altro, di Antonia Pozzi.
L’impegno femminista di Edna si comprende subito dal suo atteggiamento anticonformista, per l’epoca: io non faccio come le altre ragazze ecc. Dal 9° verso, che riprende il titolo, la proposta di un amore alternativo: chiaro, inoffensivo, fino ai due splendidi endecasillabi in chiusura.