Le corde tese di un violino

ampie grida di suono

sulle vette del pensare,

scendono le note alte

per poi precipitare,

lo stridio di un concerto

aperto al sole,

canti di nuove parole

scritte sulle pietre

scogli di un mare aperto

sul confine di un cuore.

Le corde tese di un violino

sul resto che rimane

musica acuta che stona

nelle notti piene,

stelle cadute e luna persa

il caldo fa sudare

più che la passione usata

e sale il concerto ancora

sulla terrazza bianca

da un raggio di sole

che pare luna piena.

Roberto Busembai (errebi)

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