Rapporto Ance 2020: l’edilizia è in affanno, ma dal mercato del mattone arrivano anche inattesi segnali positivi

Author: Enrico Sozzetti

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Alessandria: Cantieri chiusi, crollo del numero di ore lavorate, esplosione del ricorso alla cassa integrazione. Ma anche progressiva inversione di tendenza da maggio, ripresa della domanda (una delle opportunità è sul fronte della riqualificazione energetica degli edifici) e un mercato del mattone all’insegna del segno ‘più’ per le compravendite. Il rapporto congiunturale 2020 sull’industria delle costruzioni, presentato dal Collegio Costruttori – Ance (Associazione nazionale costruttori edili) di Alessandria presenta ovviamente un quadro profondamente condizionato dagli effetti della pandemia di coronavirus, dai mesi di chiusura, da una crisi economica che si innesta su precedenti difficoltà del mercato dell’edilizia. Però riserva anche piccole sorprese positive, come l’incremento dei permessi di costruire o il calo, molto contenuto, delle ore lavorate che da maggio è coinciso così con la, seppur lenta, ripresa. L’indagine fotografa un settore in affanno, dove non mancano le occasioni per un rilancio dell’attività sul fronte privato e sempre alle prese con i lavori pubblici condizionati fortemente dalle risorse a disposizione, dalla burocrazia e dagli eterni ritardi rispetto alla tanto attesa semplificazione delle procedure. All’analisi del report affidata a Paolo Valvassore, presidente Ance Alessandria, Cristiano Zanardi (rapporto congiunturale), Romano Mutti (lavori pubblici), Stefano Ponzano (urbanistica), sotto la regia del direttore Marco Massone, è stata affiancata quella di Flavio Monosilio della Direzione Affari Economici e Centro Studi di Ance nazionale. La tendenze stimate, a livello italiano, parlano di uno scenario per gli investimenti in costruzioni che potrebbe attestarsi su un meno dieci per cento nel 2020 e su un più 2,7 per cento nel 2021. L’ipotesi è definita ‘soft’, ovvero con una progressiva ripresa dell’attività fino a dicembre e nel 2021 una produzione che torna al cento per cento, con «il recupero degli investimenti pubblici non realizzati nel 2020 e un moderato riavvio degli investimenti privati». Inutile dire che lo scenario peggiore oscilla fra un crollo del 27,6 per cento quest’anno e del 19 per cento nel 2021. Sul fronte del mercato immobiliare e della ripresa delle attività, Ance nazionale parla chiaro. «Stimiamo che la nuova misura fiscale collegata al Superbonus 110 per cento – afferma Monosilio – potrà impattare positivamente sui livelli produttivi del settore delle costruzioni per circa sei miliardi. Gli effetti di tale misura, che copre il periodo luglio 2020 – 31 dicembre 2021, saranno rilevanti per l’economia e per l’occupazione. La spesa aggiuntiva di sei miliardi di euro nel settore delle costruzioni potrebbe generare un effetto totale sull’economia di 21 miliardi».

Mentre a livello provinciale, il Collegio costruttori si è attivato proprio per creare le condizioni ottimali per favorire l’applicazione della misura fiscale, dalla Cassa Edile provinciale arrivano alcuni dati incoraggianti con una ripresa delle ore lavorate e della massa salari, rispettivamente pari a + 6,50 per cento e + 15 per cento sull’anno precedente. «Va rilevato – precisa il presidente Valvassore – anche un leggero aumento del numero dei lavoratori a fronte di una sostanziale invariabilità del numero delle imprese iscritte, che continuano ad essere micro-piccole: infatti, quelle fino a dieci addetti rappresentano l’89 per cento del totale».

La cassa integrazione è letteralmente esplosa. In confronto al 2019 è aumentata oltre dieci volte nell’industria edile e di sette volte nell’artigianato edile. «Ma i dati dello scorso mese di maggio – sottolinea il presidente dei costruttori – sembrano mostrare i segni di una prima inversione di tendenza con il ritorno al lavoro della maggior parte delle imprese». Nei cantieri del terzo valico ferroviario, invece, l’incidenza è stata quasi uguale a quella dello scorso anno e significa che il lavoro non si è mai fermato.

Analizzando i dati dell’ultimo semestre del 2019 e del primo semestre 2020 emergono due fenomeni eccezionali: la pandemia e gli eventi alluvionali. Questi ultimi hanno determinato l’apertura di diversi cantieri per un investimento di una trentina di milioni. «Devo sottolineare – afferma Valvassore – la grande sensibilità delle istituzioni nei confronti del settore e la prontezza con la quale la Regione Piemonte ha fornito indicazioni per assicurare alle imprese il riconoscimento di sovraccosti sostenuti per le mutate condizioni di esecuzione dei lavori, insieme all’avvedutezza della Provincia di Alessandria che ha valorizzato aspetti fondamentali come la regolarità contrattuale e il puntuale assolvimento degli obblighi formativi in materia di sicurezza». L’altro aspetto, meno positivo, sempre sul fronte dei contratti pubblici, è la la preoccupante riduzione (-30 per cento dal 2004) della capacità di spesa «buona» (per prevenzione / investimenti) delle stazioni appaltanti locali.

Le notizie che arrivano dal mercato immobiliare risultano particolarmente positive non solo per i dati del 2019, ma soprattutto per le tendenze consolidate negli ultimi mesi. L’anno scorso il settore ha fatto riscontrare un incremento dell’undici per cento del numero di compravendite di immobili residenziali rispetto al 2018: più 23 per cento nel Casalese (da 624 a 769), più 19 per cento nel Valenzano e Alessandrino (da 478 a 567), più 10 per cento nel Novese – Ovadese (da 855 a 937), più 14 per cento nel Comune di Alessandria (da 905 a 1028), più 4 per cento nell’Acquese (da 503 a 524). L’unico dato negativo arriva dal Tortonese con un meno 5 per cento (da 539 a 510). Incoraggianti anche i dati provinciali dei permessi di costruire e della manutenzione straordinaria. Nel primo semestre 2020, a fronte di una riduzione del 32 per cento del numero di permessi di costruire (necessari per avviare gli interventi più significativi, come nuove costruzioni, sostituzioni edilizie e ad ampliamenti) che ha registrato la punta negativa del 75 per cento a Casale e positiva con i più 90 per cento di Ovada e più 39 per cento di Valenza, il numero di “Comunicazioni di inizio lavori asseverate” (Cila), principalmente utilizzate per avviare interventi di manutenzione straordinaria, ha segnato una contrazione più contenuta (- 24 per cento), che oscilla dal meno 30 per cento di Alessandria al meno sette per cento di Casale.

«Le nostre imprese hanno ripreso a lavorare – commenta Valvassore – ma occorrono certezze nella programmazione dei lavori, soprattutto di opere pubbliche, insieme alla garanzia di pagamenti rispettosi della normativa europea».