Intervista alla scrittrice Anna Pasquini, a cura di Pier Carlo Lava

Alessandria today: Sono lieto di pubblicare un intervista in esclusiva a tutto campo alla scrittrice Anna Pasquini. Anna che è anche una bravissima autrice della redazione del blog risponde alle domande, si racconta per i nostri lettori e ci parla dei suoi quattro libri.

Ci vuoi raccontare chi sei, cosa fai nella vita e qualcosa della città dove vivi?

Non c’è molto da dire. Sono un’impiegata romana innamorata del mio compagno, delle mie passioni, dei miei gatti e della mia vita, per quello che è. 

Sono un’entusiasta che una ne fa e cento ne pensa, perennemente stimolata da mille nuovi progetti.

Quando hai iniziato a scrivere e cosa ti ha spinto a farlo?

Iniziai a scrivere piccoli componimenti di narrativa molti anni fa. 

Poi senza un vero motivo smisi, per riprendere relativamente da poco, tre anni fa circa. 

Cosa mi ha spinto a farlo? Desiderio di chiarirmi, forse. Di sistemare le cose dentro di me riportandole su carta con le parole giuste. Per dare voce ai miei pensieri, cercando di capirne il senso. Ma anche puro e semplice piacere di raccontare storie, le più disparate.

Sinora hai scritto quattro libri ce ne vuoi parlare?

Sì, sono tre raccolte di racconti brevi nate quasi per gioco e  per caso, e un racconto lungo. 

Iniziai anni fa a scrivere racconti brevi per concorsi letterari nazionali e quando vidi che erano una ventina li proposi ad alcune piccole case editrici non a pagamento. 

Nacque così “Quando andavo in bicicletta” edito da Akkuaria, “Fotografie scomposte” edito da Antipodes e “Misticanza” edito da Pav. 

L’ultimo invece è un unico racconto, di circa settanta pagine, si chiama “Chissà se al Liga fischiarono le orecchie” ed è edito da Argento Vivo. 

Mentre tutti gli altri affrontano gli argomenti più disparati e sono scollegati fra loro, quest’ultimo lavoro descrive gli anni del Liceo di una ragazzina romana, dal primo anno alla Maturità.

Da poco tempo sei diventata autrice su Alessandria today, ci vuoi raccontare questa esperienza ed eventualmente quali consigli ti sentiresti di dare? 

E’ stata ed è tutt’ora una cosa indescrivibile! Devi sapere Pier Carlo che io nei miei vent’anni ambivo a fare la pubblicista e avevo iniziato a scrivere per il portale Studenti.it, poi la cosa è sfumata, ho fatto mille altri lavori, ma la passione non è mai morta davvero, quindi essere una vostra autrice è il regalo più bello che tu potessi farmi. 

Consigli? A chi volesse scrivere per AT? Di provare a proporsi, perché no?

Su cosa ti piace scrivere e cosa ti ispira?

Mi piace scrivere di tutto, sia cose inventate di sana pianta, sia esperienze dirette o indirette, sia un mix di tutto questo: una cosa vissuta che poi cambia radicalmente o una cosa inventata che converge in un’esperienza a me nota. Scrivere rende immortali. Non c’è fine all’immaginazione e alle infinite possibilità.

Hai partecipato ad alcuni importanti concorsi letterari ottenendo consensi ce ne vuoi parlare? 

Quasi tutti i singoli racconti contenuti nelle mie prime tre raccolte (=“Quando andavo in bicicletta”, “Fotografie scomposte” e “Misticanza”) hanno ricevuto premi nazionali, qualcuno più d’uno, e la raccolta “Misticanza” ha ricevuto il I premio “Città di Ladispoli 2019 – sezione racconti”  e due menzioni d’onore ad altri concorsi. 

Il mio quarto libro “Chissà se al Liga fischiarono le orecchie” ad ora ha ottenuto tre riconoscimenti. 

Mi reputo soddisfatta, ma non arrivata, la strada è ancora molto lunga e sono solo agli inizi.

Voglio raccontare una cosa…una volta un mio conoscente, infastidito dalla mia euforia per un concorso vinto, mi criticò dicendo che si trattava di un concorso sconosciuto e assolutamente non importante; sicuramente è così, i concorsi a cui partecipo non sono lo Strega o il Calvino, ma per me sono tutti importanti perchè mi hanno aiutato a crescere come autrice e a confrontarmi con i miei colleghi. 

Li ritengo un passaggio significativo per ogni aspirante scrittore, perché essere letti e valutati da persone competenti appartenenti al mondo della cultura – siano essi docenti universitari, giornalisti, editori – è un grande privilegio e offre la reale misura di quanto il nostro lavoro sia a tutti gli effetti un buon prodotto letterario.

Chi è per te uno scrittore? 

E’ un connubio tra un attore (nel senso di artista) e un ragioniere (nel senso di persona concreta e precisa)! (risata). 

E’ una persona che ha la testa fra le nuvole, ma i piedi ben piantati a terra, uno che sa usare l’immaginazione conoscendo però la tecnica, perché le due cose da sole non funzionano se si ambisce ad essere un bravo scrittore; questa almeno è la mia teoria, e spero di metterla in pratica presto uscendo dal recinto del racconto breve.

Quali sono i tuo autori preferiti e da chi hai tratto ispirazione? 

Moltissimi! E facenti parte di generi letterari diversi. Se mi ispiri ad essi – anche inconsapevolmente – non lo so, ma di certo hanno la mia più grande stima e sono: Calvino, Cerami, Capote, Salinger, Austen, Saramago, Dicker, , Highsmith, Yoshimoto, Nothomb, Ferrante, Schmitt, Tamaro, e tanti altri ancora… 

Quante tempo dedichi al giorno alla scrittura e solitamente a che ora preferisci scrivere? 

In verità è da un po’ che sono ferma, sono in una fase di riflessione e di lettura di autori emergenti. 

Comunque non ho mai avuto un “momento dedicato alla scrittura”, quando mi sento ispirata, e può capitare in qualsiasi circostanza, butto giù qualche idea e poi la sviluppo, oppure, come è capitato già, e senza più metterci mano, in pochi minuti scrivo un racconto di un paio di pagine fatto e finito. 

Secondo te cosa pensa la gente degli scrittori? 

Non saprei, dal momento che – ahimè – in Italia non ci distinguiamo per essere grandi lettori, dunque ho difficoltà a rispondere a questa domanda. Comunque spero il meglio possibile! 

Scherzi a parte una delle cose più belle che mi sono sentita dire è che i miei scritti hanno suscitato emozioni e risvegliato ricordi comuni che erano finiti nel dimenticatoio; ecco quando un autore riesce in questo, credo sia a metà dell’opera! 

Cosa consigli a chi vuole iniziare a scrivere? 

Consiglio di scrivere, scrivere, scrivere. Di tutto, anche cose apparentemente banali. La scrittura necessita di essere allenata costantemente. E ovviamente di leggere tanto, sia autori classici che esordienti, per potersi confrontare con gli altri. 

Progetti e sogni nel cassetto? 

Ho da poco intrapreso un progetto di supporto agli autori esordienti, leggo i loro libri e li recensisco sulla mia – appena nata – pagina FB “Di cosa parliamo quando parliamo di libri” e poi, come sai già, li intervisto per il portale Alessandria Today. E’ un progetto che mi sta appassionando molto, sto imparando tante cose e il contatto continuo con persone che hanno la mia stessa passione mi arricchisce sia come autrice che come persona. Per questo voglio platealmente ringraziare anche te e il tuo portale che mi lascia spazio e autonomia per esprimermi.