notte siciliana
Il mare infrange onde e cristalli di luna
su ossidiana levigata.
Il fuoco sfida la notte
in soffi contorti lontani e irosi
scagliando sassi al cielo
così il mio corpo trema, madido di sale
e il cuore spezza con colpi sordi infuocati
la marea di silenzio.
Un veleno profumato, zagara e rosmarino
guida i miei passi al giardino
sconosciuto di calle guizzanti
e pietre vive di dilatato calore.
Mi avvicino piano
stringo le mani a coppa
sulla tua nuca, premo
in un affondo infinito
capelli vibranti ed occhi
brucianti di un desiderio
che mai fu così violento.
Intreccio disperazione e gemiti
gocce salate con ricordi di luna
in questa notte siciliana,
tra essenze d’anima e fuochi
sperando in una lunga dolce morte.
20/5/2011