Il demone, di Donatella Maino

Il demone

Nessun segno mi benedisse

quel giorno che gridai,

sguardo velato da ciglie bagnate,

regina alla fonte

nella cappella consacrata.

Ero lo sguardo distratto del corvo

dentro una culla:

il roveto ardente e la nuvola di fuoco

consumarono il presepe in resti di cenere,

necessità che tratteggia su fogli di carta

il senso della mia esistenza.

poeta forse?

forse solo preghiera consumata

all’inginocchiatoio dei frutti acerbi,

ora salmo vesperale all’ultimo altare

dove un demone ancora m’incarta il gemito.

art: Paolo Trigona