E’ la smagliatura d’una nota incauta
forse inconsistente
a inibire l’armonia
d’un portamento amoroso.
Si fa fragile nell’assillo del tempo
su logorio di vertebre allineate
discostate lentamente
nella memoria d’un conflitto doloroso.
Si assottigliano vezzi sottovoce
sgarbati d’improvviso
nell’incaglio di parole dure.
Inflorescenze pacate
decadono
come corolle rese fragili dal vento.
Ombre schive
nella fatalità di remore
rincorrono oblii
nel vicolo deserto macchiato di buio.
@Silvia De Angelis