Una lacrima ancora,

il momento degli addii

scevri di complicati discorsi

approcciati con parole gentili

conducono alla triste realtà

che è finita.

Ora il vasto silenzio stride,

la luce è alta nel cielo

ma io la sento irreale.

Il groppo in gola blocca le lacrime

che pungono gli occhi,

sono attonita, stanca

percepisco il nulla che avanza.

Nella permanenza delle cose

m’accoglie una spira perversa,

di consunzione d’anima

che m’avvia sulla soglia

di una stagione

di stasi crepuscolare

di danze smarrite,

di foglie appuntite

atte a lasciare truci ferite

@Grazia Denaro@