È per questo che sono qui,
perchè da bambino facevo l’indiano,
costruivo teepee sulle cime più alte e più belle della fantasia.
Poi correvo veloce
come fa il vento quando risale i pendii
accendevo fuochi e lanciavo segnali di fumo.
È per questo che sono qui
sulla cima del monte più bello che so
a cercare segnali di fumo lasciati per me
che c’è qualcuno che sa cosa mi piace
e lo nasconde tra le cose
tipo un’ombra sul monte di fronte
senza albero generante
un fiore con la corolla al cielo
o un ciclamino, quando il percorso si fa duro
(e fate i buoni, non pensate male sul duro)
un ciclamino che ti dà la sua fragile forza rocciosa.

E forse è proprio questo nocciolo che ho davanti
il nocciolo di tutta la questione
quello dove andavano a rimbalzare le frecce
quelle famose, che ancora rimbalzano
forse è nella boscaglia alle spalle
dove sta la piccola indiana che ha paura dei ragni
-ma tu non averne paura-.
Forse per questo son qui
a vedere gli idrovolanti dall’alto
e il nocciolo e la boscaglia
e a cercare la piccola indiana
che a me Sandokan e i pirati cazzuti non sono mai piaciuti
ma le perle di Labuan sì.

E forse è proprio qui come me la mia perla
a cercare tra i noccioli e le boscaglie piccoli segnali di fumo.
Con noi sempre un Angelo intimorente.

https://bonvinifranco.wordpress.com/2020/09/04/per-questo-son-qui/