
Sono stata alleggerita
dal vostro nuovo incontro
_ voi vi attraete
e siete identici _
direi dannosi
anche per voi stessi
_ e figuriamoci
cosa siete per me _
è una strana nemesi
la falsa personificazione
della giustizia assoluta
quasi una vendetta
_ ma tutta vostra _
mendicate ciò che vi manca
restando figli di carenze ataviche.
Vi ho invitati a guardare la luce
a levare in alto la testa
a fare uso delle vostre palpebre
non m’aspetto crediate alla mia parola
troppo semplice suggerirvi che brilla
voglio che i vostri occhi vengano irradiati.
Non udrete mie richieste né domande
ché non è il mio modo d’essere
_ se la pretesa è spettanza vostra
io prediligo ancora la spontaneità _
non avrete alcuna vendetta
ma neppure la soddisfazione
e l’inutile non cagiona affatto rancore
le vostre insoddisfazioni antiche
così come qualsiasi frutto amaro
non mi appartengono
ciò che per voi è beffardo
agli occhi miei è un inutile nulla.
Non siete più del lontanissimo ricordo
di giorni scarabocchiati a margine
in un vecchio diario d’appunti
scritti male e su una superficie d’acqua.
@lementelettriche – di Paola Cingolani
L’ha ripubblicato su lementelettriche.
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