LUCANIA, di ROCCO SCOTELLARO,  E’ fatto giorno, 1940

Recensione di Elvio Bombonato

M’accompagna lo zirlìo dei grilli

e il suono del campano al collo

d’una inquieta capretta.

Il vento mi fascia di sottilissimi nastri d’argento

e là, nell’ombra delle nubi, sperduto,

giace in frantumi un paesetto lucano.

ROCCO SCOTELLARO,  E’ fatto giorno, 1940

Rocco Scotellaro (Tricarico 1923 – Portici 1953) fu scrittore, poeta e meridionalista, amico di Manlio Rossi Doria e Carlo Levi; morì a 30 anni. Benché la sua famiglia fosse di umili origini, conseguì la maturità classica e si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza a Roma. 

Gli fu assegnato il Premio Viareggio nel 1954. Nel 1975, a Roma, acquistai il suo libro di poesie, prefato da Franco Fortini, nella sede della Basilicata Editrice. Oggi dimenticato; però di recente (2004), negli Oscar Mondadori, le sue poesie sono state ripubblicate. 

Questa lirica descrive uno scorcio del paesaggio lucano.  Notevoli ‘lo zirlìo dei grilli’, ‘il suono del campano al collo’, ‘il vento mi fascia di sottilissimi nastri d’argento’, ‘sperduto giace in frantumi un paesetto lucano’.