a cura di Marina Vicario

Paolo Ansaldi è un “verista” del nostro tempo. Racconta storie semplici della quotidianità con la freschezza di un giovane ricercatore di vita. Con istinto alchemico definisce, alternando la sua saggezza alla semplicità, un libro di narrativa scorrevole, adatto a grandi e piccini. Trattasi di una sorta di vademecum per riacquistare valori perduti e provare a insegnarli alle nuove generazioni. Collaborare con Paolo Ansaldi è stato uno scambio alla pari, un’armonia oscillante come parte dello stesso universo sociale. Si troverà presto in tutte le librerie e Amazon

Pubblico qui di seguito uno stralcio della presentazione del libro scritta da Serena Careddu.
La scrittrice sarda ha centrato in pieno l’intento del principale autore delle novelle.

Il conflitto dualistico fra la semplicità e l’oscurità casca dolcemente dalla penna dell’autore siciliano Paolo Ansaldi, il quale presenta su carta le due tematiche che dai tempi più remoti hanno governato la psiche umana:l’amore e la morte. Due pulsioni analizzate dagli studiosi di psicologia e dai filosofi, spesso denunciati in letteratura antica come punti cardinali dei protagonisti dimoranti, ma rimanendo costantemente avvolte nel bozzolo del mistero.
Lontano dai concetti filosofici, Ansaldi mira alla semplicità linguistica e all’ampiezza del cuore per offrire alla carta “i personaggi della porta accanto”, i quali abbracciati ai sentimenti ancestrali appaiono e scompaiono senza “pretendere” e senza intestardirsi sulle vicissitudini che gli ruotano intorno. In ogni novella una “scheggia” del cuore di Paolo presenzia faticosamente, evidenziando il caratteristico “umore stanco” di chi ha donato troppo alla vita e dalla stessa è stato derubato.