Intervista a Mauro Bovone, Consigliere Comunale e Presidente della Commissione Territorio

di Pier Carlo Lava

Alessandria today: Abbiamo intervista il Consigliere Comunale di Forza Italia e Presidente della Commissione Territorio Mauro Bovone su alcuni temi di stretta attualità, ecco cosa ci ha risposto in merito.

D. Che cosa pensate possa essere Alessandria smart city?

R. L’approccio è quello verso una città che sfrutti la tecnologia innovativa per migliorare sé stessa e per essere più utile ai cittadini. Non è solo uno slogan, ma un modo di intendere Alessandria come città moderna e al passo con i tempi.

D. Allora non è solo un fatto generale, ma esistono campi d’applicazione ben precisi?

R. L’Amministrazione comunale ha pensato con priorità ad intervenire sui flussi informativi che possono consentire di guidare settori come l’igiene urbana, l’ambiente, il decoro, la sicurezza, alcuni servizi comuni come l’illuminazione urbana. Altre potrebbero essere le prospettive, come ad esempio, agire sui big data e mettere così a disposizione di cittadini e istituzioni una più alta capacità di lettura della realtà e del bisogno che li circondano.

D. Ho sentito parlare di cassonetti intelligenti…

R. Sul piano dei rifiuti – una delle prospettive dettate dalla nostra amministrazione di centrodestra – si sta intervenendo, sia a livello progettuale sia a livello operativo. Ormai la tecnologia mette a disposizione moderne ed avanzate metodiche che vanno dall’individuazione del soggetto che conferisce il rifiuto, al cassonetto che lo pesa e lo pretratta. Il problema non è quello di garantire un miglior trattamento delle quantità, piuttosto sarebbe quello di comprendere il tasso di qualità del conferito. L’azienda dell’igiene urbana, Amag Ambiente, deve poter sapere quale rifiuto viene caricato nei cassonetti e non solo quanti rifiuti. È un percorso un po’ lungo, ma chiaro nei nostri obiettivi.

D. Ma come si fa a controllare un cassonetto?

R. Oggi ci sono sistemi, dal satellitare alle telecamere, alle comunicazioni wifi che consentono di poter individuare se il cassonetto è pieno e se è il caso che l’operatore passi a scaricarlo. Oppure si può pensare a sistemi di monitoraggio costante ove un alert al computer del controllo centrale indichi esattamente quali cassonetti debbano essere presi in considerazione e quali invece lasciati ancora fermi, perché vuoti.

D. E le telecamere?

R. Come si sa possono servire per molti usi, non ultimo quello della sicurezza, ma siamo avvantaggiati rispetto al passato intendendo acquisire il corpo completo dell’illuminazione pubblica. Sembrerà una stupidaggine, ma ogni palo della luce pubblica ha un’illuminazione e due fili che portano tensione. Non poco, direi per un’implementazione vasta di telecamere di controllo. In più la città è stata dotata di fibra ottica. Due veicoli straordinari.

D. Sviluppi futuri?

R. Nel passato si è pensato alla mobilità elettrica e alla distribuzione di energia da parte del Comune. Non so se è più attuale, visto che molte sono le aziende che tendono ad operare nel settore e il Comune non sempre deve agire sul mercato se già vi sono i privati a farlo. È un problema di applicazione del principio di sussidiarietà. Ma potrei pensare come possibile in futuro il tenere come prioritaria la gestione delle informazioni e la loro interconnessione. Il cittadino più informato saprà dare anche una direzione migliore alla propria esistenza in città.