In Italia pochi sanno
che la morte non esiste.
Chi lo sa ha trovato il tesoro
ma non è salvo dal dolore.

Siamo naufraghi aggrappati alle emozioni
appesi al relitto dei ricordi.
Divinità inflessibili
ci tramandarono la mappa degli addii
che segna il confine esatto del tempo.

I due mondi sono divisi
il velo di Maya è pesante.

Non vorrei dare il cuore in prestito
ma quel malnato
corre da solo sulle sue gambe.

Sono andata a vedere l’infinito;
si stava bene: non pensavo che al volo.
Eppure loro mi mancano, tutti.

Quando mio Padre dimagrì all’improvviso
portando controvoglia, nel viaggio
il diamante della sua presenza
non eravamo pronti.

Per questo ricordiamo ogni giorno
di onorare la Madre.
Non esiste qualcosa di non trasmesso.
Ci siamo detti tutto.
L’affetto è stato testimoniato
tutti i segreti sono stati esposti alla natura benevola
del sole.

Così si muore, o si saluta,
senza pesi
così si deve andare, senza ganci o pietre.

Era aprile, appena trascorso
quando lui mi chiese
notizie di un dolore invecchiato:
dopo sette anni è venuto il giorno
che ha dato pace.
(Patrizia Caffiero)