Saluto il parrucchiere ed esco in viale Trieste. Il vento fresco mi colpisce e la pelle delle braccia diventa d’oca. I capelli mi svolazzano in faccia, ma tornano al loro posto.
Che bello… Non sto sudando come un tricheco e non aspiro all’ombra come l’erba secca. L’estate è arrivata all’equinozio sparando tutte le cartucce buone e ieri il dietrofront è stato netto, fatico a crederci.
Fresco è okay.
Salgo in macchina e non è come entrare nel forno insieme ai fusi con le patate.

È quasi ora del cambio stagionale nell’armadio, delle copertine calde per il divano, del piumino nel letto. Dei profumi vellutati in cucina, dei risotti, dei colori aranciati e tortora, verde muschio e carta da zucchero. Delle foglie sul cofano, del rosso e giallo che sfuma e copre le strade.
Della nostalgia per l’estate quando finalmente comprendo che sono dentro l’autunno.

Michela Santini

Foto: Pinterest

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