Incerto si schiude il mattino
sull’ora che preme la notte
densa di tenebra tetra.
Vene di lampi nervosi
sul cielo d’asfalto :
lame di luce irreale
di un inquieto albeggiare.
Ma sul cuore dell’ombra
si staglia sfacciato
il giallo di foglie:
ostinate bandiere
di un’estate esiliata,
oro perso intriso di pioggia,
molle tappeto di smarriti richiami
Tempo verrà….
che nella lotta dei giorni
venti più quieti corteggeranno le nubi
e dall’esilio tornerà l’azzurro
di un’estate mai sconfitta
che inonderà di sole il cemento e gli occhi di ricami di voli.
